Il pagellone di metà stagione della MotoGP

Dodici gare già nei libri di statistica, ancora dieci da disputare delle ventidue del campionato 2025. La pausa estiva è arrivata nel momento giusto per dare respiro ai team e agli addetti ai lavori che hanno sgobbato e non poco. Ma anche i piloti gioveranno di questa sosta: chi per riprendersi, chi per godersela, chi per preparare un finale migliore. Pure le case potranno approfittare di questo stop più lungo del solito per lavorare sulle moto e migliorare. Insomma sosta sì, ma non si tratta esattamente di una vacanza come quelle che si facevano da studente. Qui allenamenti, affinamenti e soluzioni sono una costante. Vediamo allora come ci arrivano piloti e squadre. Ducati È ancora la moto migliore, ma soltanto una riesce sempre - o quasi - a battere tutti, quella di Marc Marquez. Gli avversari si sono avvicinati, hanno interrotto la lunga sequenza di vittorie a ventidue e portato a casa dieci GP e tutte le sprint. Ma una volta Honda e una Aprilia hanno vinto, cosa che non succedeva l’anno scorso. E soprattutto sul podio ci finiscono spesso KTM e una volta anche Yamaha. Quest’anno ci sono sei moto rispetto alle otto del 2024, ma la Desmo GP 25 non soddisfa pienamente né Bagnaia, né Di Giannantonio, che sono gli unici ad utilizzarla. E la ’24 spesso si è dimostrata - nelle mani di Alex Marquez, Morbidelli e a volte dell’esordiente Aldeguer - più facile da portare al limite. Insomma, Ducati vince e convince ancora, ma non è più un dominio anche per via delle concessioni date agli altri e alle restrizioni che subisce. Nelle mani di MM93 10, in assoluto 8. Le moto vanno comunque bene anche se affidate ai team satellite come Gresini e VR46. Aprilia L’assenza di Jorge Martin fino praticamente a Brno, la rivoluzione totale nei piloti e nei tecnici e l’arrivo di un nuovo responsabile del progetto alla fine hanno convinto. Era difficile ripartire così, ma alla fine la RS GP è buona, veloce, da podio e i piloti possono soltanto migliorare come la moto. Complimenti quindi alla casa veneta, che deve anche ritrovare il miglior Ogura e un Fernandez convincente: 8. KTM Un su e giù dovuto anche alle difficoltà dell’azienda, alle tensioni, ma in sostanza anche la casa austriaca è riuscita alla fine a migliorare e ad avvicinarsi a Ducati e Aprilia per giocarsi il podio e il ruolo di seconda forza del campionato. A piloti alterni, ma spesso bene. L’impressione è che crescerà ancora in questa seconda metà di stagione: 7. Yamaha Quattro pole, buoni tratti di gara, un podio. Anche Yamaha sta crescendo vista la grande mole di lavoro messa in atto. Soltanto Quartararo però riesce a fare bella figura, gli altri piloti ancora sono indietro, o perché reduci da infortuni o perché incostanti per natura: 6. Honda Una vittoria in Francia, un secondo posto in Gran Bretagna, tutti in condizioni limite, ma insomma, pure, Honda sta migliorando, anche se con maggior difficoltà. Tanta sfortuna con infortuni e casi di gara: 6. E veniamo ai piloti, in ordine di classifica mondiale con i punti raccolti. Marc Marquez 1° - 381 punti Otto doppiette, undici sprint vinte su dodici, una serie di record, pole, giri veloci incredibili, un vantaggio sul secondo di ben 120 punti, cioè più di tre GP. Come dire che potrebbe stare in vacanza fino a Misano ed essere comunque primo, ammesso e non concesso che Alex le vincesse tutte e tre. Insomma, al suo secondo anno con Ducati, Marc è tornato ad essere il fenomeno/cannibale dei bei tempi, ora con in più la determinazione di resistere alla sua ingordigia che a volte lo ha fatto esagerare. Ora si lancia in imprese pazzesche soltanto a volte. Il che spiega perché sia ancora più difficile pensare di portargli via un titolo che - virtualmente - sembra già suo. Beh, 10. Alex Marquez 2° - 261 punti Secondo in classifica, una vittoria in GP, una nelle sprint, sette volte secondo la domenica, nove il sabato. Un bel curriculum inatteso per il fratello minore. Grande costanza, consistenza, poi qualche errore, ma in assoluto veloce, convinto bravo: 8. Pecco Bagnaia 3°- 213 punti Una sola vittoria in GP ad Austin con Marquez caduto, poi un secondo e cinque terzi posti. Poco, troppo poco per un pilota che ha vinto due campionati consecutivi e si è giocato quello del 2024 fino all’ultima gara. Qualcosa tra lui e la sua Ducati ’25 non funziona, non si accende, non scatta. Lui ci prova, ma finora non si è visto il Pecco che conosciamo, ammiriamo e che c’è. Il problema è far sì che si possa esprimere di nuovo: 6. Marco Bezzecchi 4° - 156 punti Una stagione in crescendo per il Bez, che dopo un inizio dedicato ad abituarsi alla nuova moto e alla nuova squadra Aprilia, è stato capace di migliorare insieme alla moto vincendo a Silverstone e facendo secondo ad Assen e Brno. Bravissimo, consistente, in progresso continuo: 8. Fabio Di Giannantonio 5° - 142 punti Un inizio difficile per problemi fisici, ma un terzo posto ad Austin, un altro al Mugello, ma difficoltà con la Ducati ufficiale ’25, come Bagnaia. Lui e la squadra ci provano, lavorano, si impegnano, ma alla fine i risultati sono al di sotto delle aspettative e delle sue possibilità: 6. Franco Morbidelli 6° - 139 punti Un inizio di stagione scoppiettante con due quarti e due terzi nei primi quattro GP, una fase centrale altalenante con buoni guizzi, infortunio al Sachsenring e fuori a Brno. Ha mostrato di nuovo le sue qualità, la sua veloce aggressività, il suo coraggio, ma manca la continuità: 6. Pedro Acosta 7° - 124 punti Una stagione piuttosto difficile per il diamante della KTM, con un inizio decisamente negativo e un lento miglioramento dal ritorno in Europa con il bel terzo posto a Brno. Da uno come lui ci si aspettava di più, ma i problemi della casa hanno influito sulla sua tranquillità, una situazione che sta migliorando: 5. Johan Zarco, 8° - 109 punti Qualche buona gara ad inizio stagione considerando il mezzo a sua disposizione. Una vittoria tutta sua in Francia, un fantastico secondo posto in GBR, poi tante cadute dovute alla sua generosità, alla sua voglia di dare sempre e comunque il massimo. Nettamente il migliore dei piloti Honda: 8. Fabio Quartararo, 9° - 102 punti Un secondo posto a Jerez ha fatto sognare, così come le quattro pole consecutive. Poi, però, problemi di consumo della gomma posteriore, qualche errore, una moto ancora non consistente lo hanno lasciato con pochi punti. Ma che il pilota più veloce di Yamaha sia di gran lunga lui è evidente: 7. Fermin Aldeguer, 10° - 87 punti Un podio sul bagnato francese, tante gare piuttosto positive dopo un inizio difficile, ma considerando che si tratta di un esordiente e che in classifica è il migliore dei ‘rookies’, possiamo considerare la sua esperienza fin qui positiva: 6. Maverick Viñales, 11° - 69 punti Un inizio negativo nella sua esperienza in KTM con soli otto punti raccolti nelle prime quattro gare, meglio in Spagna e Francia, poi ancora gare difficili fino all’infortunio. Sfortuna, ma anche il solito andamento sinusoidale de pilota spagnolo, da sempre poco costante anche se quando guida ai suoi massimi è eccezionale. Quest’anno, finora, 5. Brad Binder, 12° - 68 punti Nelle ultime due gare qualcosa di meglio, ma in sostanza una prima metà di stagione assolutamente sotto le aspettative. Fino a qui non è mai stato il miglior pilota di KTM, pur avendo una grande esperienza con la casa. Male: 4. Raul Fernandez, 13° - 66 punti Il pilota Aprilia Trackhouse aveva mostrato lo scorso anno buone potenzialità che in questa stagione ha confermato soltanto a tratti. Comunque il quinto posto nell’ultima gara ha mostrato buone cose. Finora 5/6. Jack Miller, 14° - 52 punti Miglior risultato un quinto posto, un sacco di cadute, gare iniziate bene, ma concluse peggio. L’esperto e simpatico australiano del team Pramac Yamaha quest’anno, anche e soprattutto per i problemi della moto, non ha mostrato molte buone cose e ha commesso tanti errori: 4. Luca Marini, 15° - 52 punti L’infortunio di Suzuka gli ha rovinato la stagione, piena di difficoltà come per tutta la Honda, ma la sua capacità di analisi e l’intelligenza sono fattori utili per migliorare la moto e in Germania ha cominciato una difficile risalita: 5. Ai Ogura, 16° - 51 punti Partito benissimo in Thailandia, ha stupito tutti all’esordio in MotoGP con un quarto posto nella sprint e un quinto la domenica; è poi calato fino a farsi male e rimasto costretto saltare due gare. In Thailandia c’erano stati due giorni di test precampionato e questo spiega il suo exploit, ma resta comunque una prima metà di campionato positiva, poi molto meno: 5. Enea Bastianini, 17° - 49 punti Un mezzo disastro questa sua prima metà di campionato con KTM. Non si trova con la moto e non è riuscito a lungo a capire come approcciarsi. La situazione sta migliorando ultimamente, ma finora 4. Da uno come lui, che guida così bene e sa gestire al meglio le gomme, ci si aspetta molto di più. Alex Rins, 18° - 42 punti Lo vedi camminare e soffri per lui. Non è il vero Rins quello che siede sulla seconda Yamaha ufficiale, non può esserlo con quel problema alla gamba sinistra. Corre, gira, si impegna, ma non si può giudicarlo: NG. Joan Mir, 19° - 32 punti L’ex campione del mondo schierato dalla Honda si impegna, ci prova, spinge, ma spesso cade, altre volte lo coinvolgono in incidenti. Non è fortunato, né molto capace di gestire come fa il suo compagno Marini: 4. Nakagami è un collaudatore che ogni tanto corre. Martin ha disputato soltanto due gare in una mezza stagione di infortuni, sfortuna, problemi di contratto , ma ha fatto bene a Brno. Resta comunque non giudicabile. Savadori ha sostituito Martin e ha portato avanti, ad un ritmo molto meno frenetico di quello dei piloti a tempo pieno, un ottimo lavoro di sviluppo dell’Aprilia con Bezzecchi. Chiedergli anche i risultati sarebbe troppo: 7. I due fratelli Espargarò sono collaudatori e Aleix ha perso quasi tutta la sua velocità, Pol invece fa anche il giornalista e nell’unica gara che ha disputato a Brno ha fatto piuttosto bene. Augusto Fernandez ha sostituito Oliveira, facendo da quinto pilota Yamaha, ma non è per ora un pilota da MotoGP. Oliveira sta disputando una stagione terribile, sfortunata, non lo possiamo giudicare. Aspettiamo che riprenda forze e ritmo. Infine, Chantra: a mio parere non è un pilota da MotoGP, sempre ultimo e ad una vita dagli altri. Un solo punto conquistato, come il suo voto.

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Paolo Beltramo