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Il record della bandiera John Stockton

NBA
Simbolo e bandiera degli Utah Jazz: John Stockton (Foto Getty)
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Esattamente 18 anni fa, John Stockton disputava la sua partita n°1.271 in maglia Utah Jazz, stabilendo un record Nba. Che dura ancora oggi, facendo del playmaker la bandiera per eccellenza del basket americano

Una sconfitta, e una delle rare volte in cui chiuse una gara in singola cifra per assist. Conoscendo John Stockton, il leggendario playmaker dei Jazz non ricorderà con piacere la gara contro i Toronto Raptors del 26 novembre 1999, con i suoi sconfitti dai canadesi guidati dalla coppia Vince Carter-Tracy McGrady. Invece quella partita rimane nella storia della lega e, di riflesso, in quella del regista n°12 dei Jazz: scendendo in campo contro Toronto, Stockton marcava la sua presenza n°1.271 con la maglia dell'unica squadra mai conosciuta in carriera, Utah, superando in questa speciale classifica un'altra leggenda e bandiera dei Celtics anni Sessanta e Settanta, John Havlicek. 

Bandiera - Ne giocherà altre 233, sempre ovviamente con la maglia dei Jazz, prima di ritirarsi al termine della stagione 2002-03. Il suo posto nel libro dei record Nba è assicurato dal primato tanto del numero di assist distribuiti in carriera (a quota 15.806, il secondo, Jason Kidd, ne ha quasi tremila in meno) quanto delle palle recuperate (3.265, anche qui davanti a Kidd). C'è però un altro primato detenuto dall'uomo di Spokane, Washington: è "la bandiera" per eccellenza tra tutti i grandi giocatori Nba. Le sue 1.504 gare disputate per una sola squdra sono un primato imbattuto, e una nota di merito aggiuntiva a una carriera già leggendaria. 

 

 

 

Fedeltà alla maglia - Assume ancora più valore oggi, quando i giocatori per sempre fedeli a un'unica maglia sono sempre più rari. Il campionato Nba in corso, infatti, si è ritrovato contemporaneamente orfano di Tim Duncan (il primo dietro Stockton in questa graduatoria, a quota 1.392 partite, tutte con i San Antonio Spurs) e di Kobe Bryant (simbolo dei Lakers, quarto a 1.346), mentre anche Dwyane Wade, per più di un decennio icona dei Miami Heat, ha portato i suoi talenti altrove, a Chicago. Ci si consola con Dirk Nowitkzi, il tedesco di stanza a Dallas fin dal suo primo giorno in Nba: per lui 1.344 partite in maglia Mavericks, buone oggi per il quinto posto tra i giocatori più "fedeli" di sempre ma con la freccia del sorpasso (a Kobe Bryant e al suo quarto posto) già lampeggiante (-2 partite). Resta da segnalare, più che altro come semplice curiosità, come nella patria del basket siano un tedesco (Nowitkzi) e un francese (Tony Parker, con 1.090 partite come membro dei San Antonio Spurs) a incarnare il mito della "bandiera sportiva", in un'epoca in cui la free agency e un mercato sempre più ricco suggeriscono ai giocatori di cambiare spesso e volentieri casacca.