NBA, JAY Z & Kendrick Lamar: che show per LeBron
NBATutti a Brooklyn per una serata d'eccezione: è JAY Z a introdurre sul palco LeBron James, sportivo dell'anno 2016 per Sports Illustrated. E poi "King" James si scatena sul live di Kendrick Lamar
L’appuntamento era al Barclays Center, nel cuore della nuova Brooklyn, per molti versi oggi un luogo ancora più cool della stessa Manhattan. Nella casa che abitualmente ospita i Nets, protagonista per una sera un ospite d’eccezione: LeBron James, festeggiato speciale per aver ricevuto dal settimanale Sports Illustrated il prestigioso riconoscimento di Sportivo dell’Anno. Il numero 23 di Cleveland è l’unico giocatore NBA ad esserci riuscito due volte, condividendo l’onore tra gli sportivi solo con Tiger Woods. Per James "la seconda volta" arriva dopo il trionfo del 2012, che celebrava il suo primo anello, vinto con la maglia dei Miami Heat. “Questo riconoscimento però non premia solo me – ha detto “Il Prescelto” – ma tutte le persone che di solito restano dietro le telecamere, quelle che non ricevono nessun tipo di credito, ma che si sacrificano silenziosamente per rendere tutto questo possibile”.
Messaggi anti-Trump - Tanti i motivi per cui in America si è parlato a lungo della premiazione di LeBron James. Sulla copertina di "Sports Illustrated", ad esempio, il nativo di Akron si è presentato indossando un'elegante giacca color panna impreziosita sul risvolto da una spilla da balia, passata tutt'altro che inosservata. La spilla, infatti, è in qualche modo legata alle recenti elezioni presidenziali, un simbolo di solidarietà tra tutti i cittadini americani che si sentono minacciata dall'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca (LeBron si era personalmente speso a favore della candidatura di Hillary Clinton). La spilla è diventata rapidamente un messaggio verso l'esterno, a individuare chi la indossa come una persona "di cui ci si può fidare". Non è il primo gesto polemico di James verso Trump, che nella recente trasferta dei suoi Cavs a New York ha scelto di soggiornare in un hotel diverso da quello che ha ospitato la squadra, che faceva capo alle catene alberghiere del neo-presidente Usa.
Ospiti eccellenti - Alla cerimonia di premiazione del Barclays Center, tanti volti noti, non solo del mondo sportivo. A introdurre sul palco "King" James, infatti, niente meno che l'amico JAY Z, re a sua volta ma della scena hip hop mondiale. Il rapper conosciuto all'anagrafe come Shawn Carter non ha risparmiato una frecciatina a Phil Jackson, che recentemente aveva fatto riferimento al gruppo di amici e consultenti di LeBron James come alla sua "posse", un termine piaciuto poco a LeBron e soci per le sue connotazioni razziali.
L'omaggio ad avversari e modelli - James da parte sua ha iniziato il discorso confessando di non essersi preparato uno script ma di aver scelto di improvvisare, parlando al pubblico dal suo cuore: "Ma penso che vi piacerà quello che ho da dire, perché il mio cuore è puro". Ha cominciato riconoscendo la statura degli avversari "sconfitti" nella corsa al premio - dai Chicago Cubs finalmente campioni delle World Series a Michael Phelps, scherzosamente definito da James "un vero e proprio pesce" ("Coi miei figli facciamo sempre un gioco, in piscina: 'Vediamo chi riesce a restare sott'acqua di più!'. Ecco, tu non saresti invitato...", le parole della superstar dei Cavs). Poi ecco l'immancabile riferimento ai campioni-simbolo di un certo black power sportivo mai così importante come in questa fase storica: "Voglio ringraziare Bill Russell, Jim Brown, Kareem Abdul-Jabbar e Muhammad Ali. Loro hanno reso possibile che io sia qui oggi, che tutti noi - afroamericani, bianchi, messicani, dominicani, portoricani - possiamo essere qui tutti assieme in questa bellissima serata".
Da JAY Z a Kendrick Lamar - JAY Z non era l'unico grande nome dell'hip hop presente alla cerimonia: appena terminata la premiazione, sul palco è salito infatti Kendrick Lamar, che in onore di LeBron James ha eseguito una versione di "Levitate", un brano del suo recente album untitled unmastered. Tutt'altro che un caso, come sa bene chi segue da vicino "Il Prescelto": è stato proprio LeBron lo scorso febbraio a invitare pubblicamente (su Twitter) i discografici di Kendrick Lamar a pubblicare in fretta l'ultimo lavoro del loro artista, evidentemente uno dei preferiti di "King" James.