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NBA, Houston rimonta e vince in OT la 10^ in fila

NBA
Sette triple di Ryan Anderson, per 28 punti finali, sono funzionali alla rimonta e alla decima vittoria di fila degli Houston Rockets (Foto Getty)

Si allunga a dieci la striscia di vittorie degli Houston Rockets col successo ai supplementari 111-109 sul campo di Minnesota. James Harden guida la rimonta dei suoi e sfiora la tripla doppia. Non basta ai T'Wolves un mostruoso Karl-Anthony Towns da 41 e 15 rimbalzi

Sotto 81-93 con 2:04 da giocare, sembrava proprio che la striscia di vittorie degli Houston Rockets, alla quarta gara in sei giorni, dovesse fermarsi a nove, sul parquet di Minnesota. Invece l’arma del tiro da tre della squadra di Mike D’Antoni ancora una volta funziona alla perfezione: un canestro dall’arco di Trevor Ariza (solo il secondo su dieci a quel punto della gara) manda il punteggio sul 95-95 forzando l’overtime, poi dominato da James Harden che segna 10 dei suoi 28 punti nei cinque minuti supplementari, allungando così la striscia a 10-0 (Houston non perde dal 29 novembre). Il Barba si ferma ancora una volta a solo un rimbalzo dalla tripla doppia (28, 13 assist, 9 rimbalzi) e trova complicità nel solito Eric Gordon dalla panchina (20 con 4 triple) e in Ryan Anderson (28 con 7 centri dall’arco). I Rockets – dopo aver stabilito la sera precedente un record NBA per triple realizzate (24) e tentate (61) – ne tirano altre 51 contro Minnesota, secondo totale più alto nella storia della lega, realizzandone 17. Per la squadra texana, sotto anche di 17 punti, la rimonta sul parquet del Target Center è la quarta vittoria su quattro nelle seconde gare di un back-to-back.

Delusione Minnesota – L’ottava sconfitta stagionale in partite guidate con un vantaggio di almeno dieci punti segnala un evidente problema per la squadra allenata da coach Tom Thibodeau. A condannarli questa volta le 22 palle perse (che hanno generato 26 punti dei Rockets), otto delle quali arrivano da Zach LaVine (“Sono frustrato dalla mia prestazione”, le parole della guardia, autore comunque di 24 punti e 6 assist) e altre sei da Karl-Anthony Towns. “L’abbiamo persa noi – le parole di un amareggiato Towns – anzi, l’ho persa io”. Parole dure, forse anche troppo severe, contando che il numero 32 dei Timberwolves ha chiuso con un'altra mostruosa prestazione da 41 punti, 15 rimbalzi e 5 assist, mettendo a segno la sua settima doppia doppia consecutiva. 

Una macchina da triple - Messo al corrente prima del via della gara che il record per triple tentate al Target Center di Minneapolis fosse di 40, coach Mike D'Antoni ha risposto col sorriso: "Nel primo tempo?". Racconta, quasi meglio delle cifre stesse, la filosofia di gioco del gruppo guidato in campo a James Harden, che infatti a fine gara dichiara: "Segniamo con facilità, per cui anche se finiamo sotto nel punteggio non penso mai che la gara sia chiusa". Leggermento più preoccupato, invece, l'ex playmaker dell'Olimpia Milano: "Ci sono stati vari momenti della gara in cui ho pensato: 'Siamo proprio nei guai', ma la chimica di questo gruppo è speciale". Partiti con la mano un po' fredda dall'arco (7/29), i Rockets hanno aggiustato la mira in tempo e mandato a segno 10 delle ultime 22 triple, rimettendosi quindi in partita per spuntarla poi nei supplementari.