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NBA, Giannis sulla sirena zittisce il Garden

NBA

Con una prodezza allo scadere, Giannis Antetokounmpo regala ai Bucks un successo decisivo e insperato contro i New York Knicks al Madison Square Garden. Finisce 104-105, nonostante i 30 punti, 11 rimbalzi e 7 assist messi a referto da Carmelo Anthony

Giannis Antetokounmpo si prende la scena sul palcoscenico più importante del mondo, il Madison Square Garden, realizzando il canestro della vittoria allo scadere e permettendo ai Milwaukee Bucks di conquistare la quarta vittoria nelle ultime cinque gare giocate. “Sono stato paziente – commenta con impressionante lucidità pochi secondi dopo il canestro -, so di poter tirare in testa a chiunque, in qualsiasi momento. Sapevo che non mi avrebbe stoppato, per questo mi sono voluto soltanto assicurare che il tiro andasse dentro”. Il primo buzzer beater della carriera del numero 34, segnato nel palazzetto più iconico e rappresentativo dell’intera NBA. Tipico dei predestinati: “Non ho sentito nulla per cinque secondi, fino a quando non mi sono ritrovato travolto dagli abbracci dei compagni – racconta Antetokounmpo -. Sono felice perché volevamo tantissimo questa vittoria”. Una palla prima conquistata in difesa, allungando i tentacoli su Derrick Rose e costringendolo alla persa, e poi ricevuta dall’altra parte spalle a canestro contro il malcapitato Lance Thomas, incapace di poter opporre resistenza. “Avevamo un grande vantaggio a inizio quarto quarto. Non ci saremmo mai dovuti trovare a quel punto”. 

Movimento in post – Il numero 42 non ha tutti i torti. Quando i padroni di casa veleggiavano oltre i 15 punti di vantaggio a metà terzo quarto infatti, sembrava davvero difficile poter ipotizzare una rimonta di questo tipo da parte dei Bucks, bravi a sfruttare le difficoltà offensive del quarto periodo dei Knicks (soltanto 17 punti a referto) e a cavalcare un Antetokounmpo da 12 punti nell’ultima frazione. Prestazione da leader quella del greco, chiusa con 27 punti, 13 rimbalzi e 4 assist, fondamentali assieme ai 18 in uscita dalla panchina di un convincente Greg Monroe in una squadra che giorno dopo giorno mostra ulteriori margini di crescita: “Abbiamo avuto situazioni simili a inizio stagione in cui è andata male, ma stanotte Giannis ci ha ragionato e lavorato su”, commenta un entusiasta Jason Kidd a fine gara. “Guardando a tutte le star che ci sono in questa lega, si è reso conto che in post con quel movimento diventa letale.  Se sei così alto e hai quella rapidità di movimento, la difesa non può stopparti. Deve solo sperare in un tuo errore”. Con questo canestro, i Bucks diventano l’unica squadra ad avere due buzzer beater in stagione (di Henson in tap-in contro i Nets il precedente), nonostante il record nelle partite clutch resti negativo (9-10).

Crisi New York – Una prodezza che condanna i Knicks ancora una volta alla sconfitta, la sesta consecutiva in una stagione che, partita con ben altri propositi, si sta rivelando molto più problematica del previsto. L’assenza di Kristaps Porzingis, sempre fuori a causa dei problemi al tendine d’Achille, vale solo come parziale scusante a discolpa di un roster costruito per performare nell’immediato, con il solo lettone a garantire futuro e prospettiva. Alla fine sono i 30 punti, 11 rimbalzi e 7 assist di Anthony risultano obsoleti come il tipo di pallacanestro che coach Jeff Hornacek sta proponendo senza successo da oltre due mesi. “È la sconfitta più complessa da digerire” commenta il numero 7 dei Knicks: visto il modo in cui è arrivata e la posizione in classifica, difficile dagli torto".