VIDEO. Tutte le emozioni di una serata speciale, all'insegna del rapporto unico (e ora anche eterno) tra il centro cinese e Houston, intesa tanto come squadra che come città
Un bel modo per iniziare il nuovo anno — quello del gallo, nel calendario cinese. Yao Ming scherzando ha detto che il suo primo desiderio era per un contratto da 10 giorni che gli potesse permettere di tornare in campo, ma la cerimonia del ritiro della maglia tenutasi all’intervallo della gara contro Chicago è stata la miglior ciliegina sulla torta possibile di una carriera che lo ha proiettato nel cuore di tutti i tifosi di Houston, oltre che nella Hall of Fame del basket di Springfield. Con il suo n°11 issato al fianco della maglia dedicata al general manager che lo ha scelto — “CD”, Carroll Dawson — e a quelle degli altri grandi campioni della storia dei Rockets, da Hakeem Olajuwon a Moses Malone, Yao Ming ha festeggiato la serata speciale insieme ad allenatori e compagni del suo passato.
Le parole - Uno in particolare, Shane Battier, ha voluto rendere omaggio al centro con parole davvero toccanti: “Questa sera siamo qui per ringraziarti. Per la tua umiltà, per la tua etica del lavoro, per il tuo umorismo, per il tuo dominio in campo: sei un Hall of Famer in ogni significato del termine”, cui ha fatto seguito il proprietario della franchigia Leslie Alexander che ha definito "un grande momento nella storia dei Rockets il poter rendere onore a un uomo di tale grandezza". Yao, dal canto suo, è voluto tornare ancora una volta sul legame speciale che lo lega alla città — e non solo alla squadra — di Houston: “All’inizio per me era una città americana come tutte le altre: oggi invecenella mia memoria porto impresso volti e nomi di tanta gente: Houston non è più soltanto una parola”, chiudendo poi il suo speech dicendo che “se le regole del Draft lo permettessero, dovendo ricominciare tutto da capo io sceglierei ancora Houston”.