Andrew Bogut è vicino alla firma con i Cleveland Cavaliers, dove si ricongiungerà con Deron Williams. Brandon Jennings invece è pronto ad accasarsi con gli Washington Wizards. Geroge Hill non rinnova con i Jazz: sarà free agent in estate
È sempre più vicino l’annuncio ufficiale di Andrew Bogut ai Cleveland Cavaliers, dopo essere riuscito nelle scorse ore a risolvere la sua situazione contrattuale con i Philadelphia 76ers, dove era approdato dopo la trade che ha portato Nerlens Noel a Dallas. Ne ha dato confermare il suo agente, David Bauman, che ha spiegato che il centro australiano volerà nei prossimi giorni a Cleveland per preparare il suo debutto con i campioni NBA e che verosimilmente scenderà sul parquet dalla settimana prossima. “È stato un processo metodico di scelta – ha raccontato -. Andrew ha parlato con tutte le squadre e tutti gli allenatori interessati per capire quale sarebbe stato il suo ruolo in ognuna delle varie situazioni. Soltanto qualche ore fa ad esempio ha fatto una lunga chiacchierata telefonica con Brad Stevens…”. La conferma poi è arrivata allo stesso Bauman poco dopo: “Cleveland è l’opzione migliore”, ha annunciato sempre via telefono il già campione NBA con i Golden State Warriors nel 2015. “Questa scelta darà a Andrew la possibilità di ritornare a giocare le Finali e di dimostrare a tutti che lui è ancora il difensore che tutti conoscono”. Battuta quindi la concorrenza anche di Spurs e Rockets, a Cleveland Bogut ritroverà in spogliatoio Deron Williams, salutato neanche una settimana fa a Dallas. Il centro australiano è l’unico giocatore NBA ad aver giocato almeno 500 minuti con più palle perse (43), che canestri realizzati in stagione (38). Il suo obiettivo in maglia Cavs però, non sarà certo quello di mettere punti a referto.
Jennings, playmaker da Capitale - Un’altra ufficialità che dovrebbe arrivare nelle prossime ore è quella relativa al passaggio di Brandon Jennings agli Washington Wizards. L’ex giocatore della Virtus Roma, dopo essersi liberato del contratto che lo legava ai New York Knicks con l’intenzione dichiarata di cercare una squadra che gli permettesse di giocare i playoff, ha trovato un’intesa verbale con i capitoli, che hanno dovuto però attendere 48 ore dalla fine del contratto prima di poter firmare la nuova point guard di riserva. Jenning arriva quindi a rinforzare la panchina degli Wizards, spesso in sofferenza in questi mesi di regular season (29^ per punti realizzati, davanti soltanto a quella dei T’wolves). Un innesto che non fa altro che aumentare le ambizioni di una squadra che dopo il successo di questa notte contro Golden State, si candida sempre più al ruolo di outsider.
George Hill ai saluti con i Jazz – Chi invece sembra dover salutare il proprio playmaker titolare a fine stagione sono gli Utah Jazz, i quali secondo quanto riportato nelle ultime ore, non sarebbero riusciti a trovare l’accordo con il numero 3. “Non voglio commentare la mia situazione contrattuale – è stata la secca risposta di Hill -. Sono qui soltanto per vincere delle partite”, ha commentato al suo arrivo a Oklahoma City prima del match di questa notte perso contro i Thunder. L’obiettivo della dirigenza dei Jazz era quello di ristrutturare ed estendere il suo attuale contratto; un'operazione tuttavia che le regole salariali non permettono di fare tra il 1 marzo e il 30 giugno. Per questo motivo la mezzanotte di ieri è stata per lui una vera e propria deadline, superata la quale Hill si ritroverà a essere free agent la prossima estate. La dirigenza dei Jazz ha giù comunicato l’intenzione di presentare una cospicua offerta (Utah può arrivare a proporgli in estate fino a 74.7 milioni di dollari per i prossimi 3 anni). L’ex point guard di Spurs e Pacers aveva più volte manifestato a inizio regular season la voglia di restare a Salt Lake City. “A me piace molto stare qui, così come alla mia famiglia. Spero di avere la possibilità di prolungare il mio contratto e di restare qui a lungo”. Da novembre a giugno però, spesso cambiano molte cose. A volte anche le intenzioni.