Nelle ultime gare la point guard degli Orlando Magic colleziona punti, rimbalzi e assist quasi fosse Russell Westbrook o James Harden. Scopriamo meglio chi è ma soprattutto cosa c'è dietro la sua recente esplosione
L’arrivo di Serge Ibaka a Orlando lo scorso giugno ha profondamente rimodellato la configurazione dei Magic, che per aggiungere un secondo lungo di peso al fianco di Nikola Vucevic hanno accettato di rinunciare a Victor Oladipo, Ersan Ilyasova e Domantas Sabonis, la loro scelta n°11 all’ultimo Draft. Lo spagnolo (in realtà nativo di Brazzaville, Repubblica del Congo…) sembrava destinato ad assumere il ruolo di nuovo leader di una squadra giovane e senza troppa esperienza, quella che proprio Ibaka aveva maturato ad alto livello in 7 stagioni – e una finale NBA – con la maglia degli Oklahoma City Thunder. È durata invece solo 56 partite la sua avventura in Florida, visto che a metà febbraio Ibaka è stato ceduto a Toronto in cambio di Terrence Ross e una prima scelta al Draft. Un movimento analizzato molto più in chiave Raptors – viste anche le ambizioni da alta classifica dei canadesi – che dalla prospettiva dei Magic, che però proprio con l’arrivo di Ross – e il suo ingresso in quintetto – hanno cambiato profondamente il loro assetto in campo, lasciando Vucevic unico lungo classico, affidando ad Aaron Gordon il ruolo di 4 per inaugurare così un quintetto piccolo con Elfrid Payton, Evan Fournier e lo stesso Ross nei ruoli esterni.
Quintetto basso – Il campione statistico è ancora molto limitato, solo 6 partite, ma i risultati ottenuti da coach Vogel con il nuovo lineup sembrano aver generato almeno un paio di risultati interessanti. Se il record di squadra, infatti, non riflette nessun tipo di miglioramento diretto (2-4, 33%, in linea con il 35.3% stagionale), il net rating è nettamente il migliore (+11) di qualsiasi quintetto messo in campo per più di 100 minuti da Vogel e il playmaker dei Magic Elfrid Payton sembra il giocatore ad aver maggiormente beneficiato dell’assetto small ball, non tanto per la sua produzione offensiva diretta (sempre attorno ai 12 punti a partita) ma in ogni altro aspetto del gioco. Payton nelle ultime 10 gare, quelle disputate dopo la trade di Ibaka, cattura 4 rimbalzi di più a partita (7.7) e distribuisce 2 assist e mezzo in più (8.2), tirando con il 51.6% dal campo contro il 45.7% esibito precedentemente.
Tripla doppia n°1 – Una trasformazione che ha portato la 23enne point guard dei Magic a imitare Russell Westbrook e James Harden e diventare l’unico giocatore insieme ai due potenziali MVP NBA ad aver fatto registrare la bellezza di tre triple doppie nel giro di soli otto giorni. La prima arriva nella sconfitta interna contro i New York Knicks dello scorso 6 marzo. Payton gioca 35 minuti, tira bene dal campo (7/13) e colleziona 16 punti, 11 rimbalzi e 10 assist, senza però poter evitare il crollo nel quarto quarto della sua squadra, giustiziata dal parziale di 23-4 in apertura dell’ultimo periodo.
Tripla doppia n°2 – La partita successiva, sempre in casa contro i Chicago Bulls, fa ancora meglio: chiude con 8/12 dal campo, segna 22 punti e li condisce con 14 assist e 14 rimbalzi, di cui 6 offensivi, realizzando anche il canestro decisivo a 76 secondi dalla sirena finale, che assicura la vittoria ai suoi Magic. “Cerco di dare una mano in ogni modo possibile, che sia un recupero, un rimbalzo o un assist che possa mettere in ritmo un mio compagno”, le sue parole.
Tripla doppia n°3 – Nella notte, poi, sul parquet di Sacramento, Elfrid Payton cala il tris e si regala la terza tripla doppia nelle ultime cinque gare disputate, inutile però ad assicurare a Orlando la vittoria contro i Kings. Ancora una volta il n°4 dei Magic è accurato nella sua selezione di tiro (solo 10 conclusioni, ma 6 a segno), producendo una gara da 13 punti, altrettanti assist e 10 rimbalzi. Se l’ultimo mese di campionato non può regalare grandi motivazioni ai Magic, coach Frank Vogel può però sfruttare le ultime gare stagionali per capire se fidarsi completamente del nuovo Payton: se è quello visto nelle ultime uscite, il prodotto di Lousiana-Lafayette sembra finalmente pronto a tener fede alle aspettative generate dalla sua notevole carriera collegiale.