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NBA: Westbrook, è storia! Gallo fuori dai playoff

NBA

Russell Westbrook mette a referto la 42^ tripla doppia della sua stagione (50 punti, 16 rimbalzi, 10 assist), superando Oscar Robertson e diventando il primo nella storia NBA a riuscirci. Gallinari segna 34 punti, ma Denver perde sulla sirena e saluta definitivamente i playoff

C’erano tanti possibili modi per entrare nella leggenda. Russell Westbrook ovviamente non poteva che sceglierne uno rumoroso, segnando 50 punti quando ne sarebbero bastati 10, condendoli con 16 rimbalzi, 10 assist e soprattutto con la tripla decisiva sulla sirena giunta al termine di una lunga rimonta che ha condannato i Nuggets del miglior Danilo Gallinari di stagione (34 punti e 10 rimbalzi) a dire addio aritmeticamente ai playoff. È arrivata così la 42^ tripla doppia di questa strepitosa regular season del numero 0: nessuno nella storia NBA c’era mai riuscito. Nessuno, neanche i più grandi del passato. “Adrenalina pura, le emozioni che diventano sempre più intense, il tiro della vittoria: è qualcosa che tutti sognano di provare già da quando da piccoli giocano per strada”, sono le prime parole con le quali Westbrook prova a esprimere il suo stato d’animo. “È qualcosa che resterà per sempre”. Come al solito il numero 0 coglie il senso più profondo dell’impresa: l’immortalità che la stessa porta in dote. Infatti, tutti quelli che da oggi proveranno a misurarsi con il gioco del basket, a raccontarlo, o semplicemente a goderselo, avranno un nuovo termine di paragone: lui.

Record fa rima con Westbrook

Per riuscirci Westbrook ha scelto ovviamente la strada più impervia, incidendo per l’ennesima volta in una gara che sembrava già persa. A 5:56 dal fine infatti, i Thunder erano sotto di 14. Da lì in poi il prodotto di UCLA ne ha messi 18 con 5/9 al tiro, il tutto concluso con la ciliegina del canestro da oltre 9 metri, la quinta della sua serata in cui tutto il resto della squadra ne ha mandata a bersaglio soltanto una. “Alleno questo tipo di tiro prima di ogni partita, per questo ero abbastanza sicuro che potesse entrare”, commenta ostentando sicurezza il numero 0, portato in trionfo dai compagni dopo aver guidato la terza rimonta nelle ultime due settimane dopo quelle arrivate contro Magic e Mavericks. “È come un video gioco: è troppo divertente vederlo in azione sul parquet”, racconta Semaj Christon nei panni del fan e dell'appassionato che non in quelli del compagno di squadra. “Questo è l’unico modo possibile che ho di giocare, non ne conosco altri”, è il mantra che Westbrook ripete ossessivamente anche dopo aver fatto letteralmente la storia. “Quando scendo sul parquet, non mi importa della posizione in classifica, dei record o del tempo. Metto in campo tutto quello che ho. Il basket è il basket e non posso fare altro”. Una stagione senza senso la sua, come testimoniato dall’ennesimo record pazzesco portato a casa: con quella di questa notte infatti, diventano tre le triple doppie da almeno 50 punti messe a referto da Westbrook dal 25 ottobre a oggi: mai nessun giocatore NBA ne ha raccolte così tante in un’intera carriera. Ottanta partite che valgono gli sforzi di una vita, che riscrivono la storia di decenni di NBA. Sì, la point guard dei Thunder ha raggiunto il suo obiettivo.

Addio playoff nonostante i 34 punti di Gallinari 

Con tutto quello che è successo passa inevitabilmente in secondo piano la squadra del Colorado, sconfitta 106-105 e costretta a rinunciare alla post-season, il traguardo stagionale che da Gallinari in giù tutti si erano prefissati sin dalla preseason in casa Nuggets. Coach Malone avrebbe la scusa più banale del mondo per giustificare il decisivo ko, appellandosi all’impossibilità di contenere un Westbrook del genere, ma sceglie invece la strada più scomoda: “Ho enorme stima e rispetto per Russell, è un giocatore straordinario e il favorito nella corsa al premio di MVP, ma secondo me è stata in tutto e per tutto una nostra sconfitta. Tutte quelle palle perse nel quarto periodo, sei palloni gestiti male a fronte di soli 10 punti a referto. Nel finale in volata abbiamo perso equilibrio, smesso di eseguire in attacco, abbiamo beccato un fallo tecnico inutile. Tutto ciò che poteva andare storto, lo ha fatto”. Un’incapacità di chiudere la partita ben testimoniata anche dalla gara giocata da Danilo Gallinari, di gran lunga il migliore e il più positivo in casa Denver. L’azzurro ha chiuso il primo tempo con 12 punti, prima di eruttare in un terzo quarto da 22 che ha trascinato i suoi ben oltre la doppia cifra di vantaggio. Sarebbe potuto essere per l'ennesima volta il protagonista di una vittoria dei Nuggets e invece, proprio come tutto il resto della squadra, anche il numero 8 si è spento nell’ultima frazione, impreciso e senza nessun punto a referto nel momento più delicato dell’intera regular season di Denver. Alla sirena sono 34 punti e 10 rimbalzi, la sua miglior performance stagionale a livello numerico. Paradossalmente però, visto il risultato, anche la più difficile da digerire.