I giocatori di Memphis hanno fatto colletta per pagare i 30.000 dollari di multa dati dalla NBA al loro allenatore. Nel frattempo, le parole del coach sono diventate virali sui social…
Il rant di coach David Fizdale contro l’arbitraggio di gara-2 ha fatto il giro del mondo, specialmente con quella frase così incomprensibile (“Take that for data!”) con cui ha chiuso il suo monologo. Soprattutto, però, il messaggio è arrivato forte e chiaro nello spogliatoio dei suoi Memphis Grizzlies, tanto è vero che i giocatori hanno deciso di fare colletta e pagare i 30.000 dollari di multa comminata dalla lega nei confronti del loro coach. “Glielo abbiamo detto subito: non dovrai pagare quella multa” ha dichiarato Mike Conley, che ha spedito un messaggio alle 4 del mattino al suo coach ringraziandolo. “Normalmente noi non diciamo mai niente, ma penso che alla fine il coach ne abbia avuto abbastanza. Era arrivato evidentemente al punto di ebollizione”. Fizdale aveva tirato in ballo proprio il suo playmaker come esempio di giocatore che, non lamentandosi mai con gli arbitri (mai un fallo tecnico in carriera), riceve meno rispetto di quanto gli sarebbe dovuto. Allo stesso modo, anche Zach Randolph – definito da Fizdale “il giocatore più fisico nella lega – non ha ricevuto neanche un tiro libero, mentre Kawhi Leonard da sono ne ha tirati più di tutta Memphis. “Tutto quello che ha detto è vero” ha detto “Zibo”. “Ci ha messo la faccia per noi, e per questo saremo noi a pagare. Ma è la verità”.
Le parole di Fizdale e l’elogio di Pat Riley
Dal canto suo, coach Fizdale si è schernito evitando di prendersi troppi meriti. “I giocatori e gli allenatori usano spesso questa carta [del lamentarsi pubblicamente degli arbitri, ndr], perciò non farò finta che io sia più originale di qualsiasi altro coach. Ma quando si combatte per la propria squadra e per la propria vita ai playoff, non c’è spazio per lasciare che le cose si risolvano il prossimo anno. La serie può finire in fretta, perciò bisogna sempre farsi trovare pronti e battersi per i propri ragazzi”. Un atteggiamento elogiato anche dal suo vecchio mentore Pat Riley, sotto cui Fizdale ha servito da assistente allenatore di Erik Spoelstra dal 2008 fino allo scorso anno. “Sono orgoglioso di ciò che ha fatto. Non mi interessa nulla di ciò che gli altri pensano: si è battuto per i suoi giocatori e la sua città. Penso anche che ci fosse un fondo di verità in tutto quello che ha detto, e anche se si è preso delle critiche per quello… sono contento che abbia un po’ di DNA dei Miami Heat dentro di lui”.
Virale
Una conseguenza che forse nemmeno l’allenatore dei Grizzlies poteva aspettarsi è quanto le sue parole siano diventate virali, tanto su Internet quanto nella città di Memphis. Sul web si sono sparse tanto i remix delle sue parole quanto in un meraviglioso video di The Ringer che mixa le sue parole con le immagini da Indipendence Day, come fosse il discorso del presidente. A Memphis invece è plausibile aspettarsi che sugli spalti per gara-3 si vedano molte maglie con le frasi “Take that for data” e “They’re not going to rook us” che sono già in commercio in città e su Internet. “È stato fantastico” ha commentato il coach sul supporto ricevuto dai tifosi. “L’ho percepito ovunque andassi in città, ma anche nei messaggi sul cellulare. Ovviamente mia moglie è presentissima sui social media, perciò ho visto tutto quello che è successo. Alcune erano davvero divertenti. A essere davvero sinceri, non mi aspettavo tutte queste reazioni”. Sperando che serva per riaprire la serie coi San Antonio Spurs prima che sia troppo tardi.