I campioni NBA controllano il match sin dalla palla a due e trascinati dai 35 punti e 10 rimbalzi di un riposato LeBron James, battono 116-105 i Raptors: gara-1 è dei Cavaliers
La settimana di riposo ha fatto davvero bene a LeBron James, in forma così smagliante da potersi permettere il lusso a un certo punto del match di fermarsi a sorseggiare della birra a bordo campo. O almeno fingere di farlo. “Non sono un amante della birra. Se avesse avuto del vino rosso, avrei fatto volentieri un sorso”, commenta sorridendo il numero 23, autore non solo di 35 punti e 10 rimbalzi, ma anche protagonista di un simpatico siparietto con una delle cameriere della Quicken Loans Arena, ritrovatasi a servire non volendo il più importante dei clienti. La forma fisica e mentale di LeBron infatti è straripante e gli permette anche di scherzare nel corso della sfida contro i Raptors, ormai abituato a gestire lunghi periodi di riposo soprattutto durante le fasi iniziali dei playoff: il numero 23 infatti è la nona volta in carriera che si ritrova ad avere a disposizione una settimana per tirare il fiato, in attesa di scoprire il nome dell’avversario di turno; la miglior medicina non solo contro gli acciacchi, ma anche per provare a sistemare i problemi manifestati dai Cavs nell’ultimo periodo. “Questa era un po’ l’incognita anche per noi: come sarebbero andate le cose? – commenta James parlando del ritorno in campo dopo una pausa così lunga -. Eravamo ovviamente preparati al meglio, ci siamo impegnati affinché le cose andassero nel miglior modo possibile, ma non sai mai cosa può succedere dopo non essere scesi in campo per otto giorni. La nostra energia invece è stata fenomenale”.
Cleveland, dominio contro squadre della Eastern Conference
Energia e non solo, visto che di mezzo ci si è messa anche la maledizione che accompagna i Raptors, incapaci di vincere gara-1 per la decima volta consecutiva ai playoff (1-12 nella storia della franchigia), eguagliando così la striscia negativa più lunga nella storia della post-season NBA. Il fatto che si giocasse a Cleveland poi, non ha di certo aiutato, visto che nei quattro incontri disputati da Toronto in Ohio, lo scarto medio è stato di 24.7 punti in favore dei padroni di casa, sempre vincenti e saliti a quota 16-1 nelle sfide tra le mura amiche disputate dal 2015 a oggi contro squadre della Eastern Conference. “Sento che molto probabilmente sarò più in forma mercoledì in gara-2 – annuncia James a fine gara -; abbiamo commesso diversi errori, ma siamo riusciti a venirne fuori grazie all’energia”. Infatti, dopo un primo quarto a limite della perfezione giocato dai campioni NBA, il 19-3 di parziale piazzato nella seconda frazione dai canadesi aveva riportato i ragazzi di Dwane Casey sul -2 a metà quarto: “Non ci sono vantaggi che ti facciano sentire totalmente al sicuro in NBA”, commenta il coach con il sorriso amaro negli spogliatoi, ironizzando su quanto successo la scorsa settimana sia a Cleveland, capace di recuperare 25 punti e vincere contro Indiana, che ai suoi stessi Raptors, rimontati dai Bucks e poi però in grado di portare a casa ugualmente il successo.
Ci pensano come al solito i Big Three
Per l'ennesima volta però hanno avuto la meglio i campioni NBA: “Erano in forma smagliante, carichi e in grado di arrivare sempre per primi sul pallone. Dobbiamo pensare a un sacco di aggiustamenti, sia per proteggere il ferro che per evitare di incassare così tanti canestri dall’arco”, chiosa l’allenatore dei canadesi, riguardo la chirurgica capacità dei Cavs di sfruttare al meglio tutte le debolezze avversarie. Cleveland infatti ha trovato sia 18 canestri al ferro (alcuni dei quali pazzeschi, come la schiacciata in apertura di partita di LeBron) che 14 dalla lunga distanza, cinque dei quali arrivati nel terzo periodo per ricacciare definitivamente indietro i canadesi. Un cambio di marcia figlio anche del lavoro fatto da Kyrie Irving il quale, dopo aver messo a referto 12 assist in tutta la serie contro Indiana, ha chiuso a quota 10 in gara-1 contro Toronto, dimostrando un’applicazione e un’intesa con il resto della squadra ben diversa rispetto alle gare appannate disputate contro i Pacers al primo turno. Alla sirena ci sono anche 18 punti e 9 rimbalzi per Kevin Love i quali, sommati ai 24 di Kyrie e ai 35 di LeBron fanno 77 con 25 dei 39 canestri di squadra che portano la loro firma. Ai Raptors non bastano i 20 punti di Kyle Lowry e i 19 di DeMar DeRozan, anche perché, quando quei tre giocano ed eseguono così, non ce n’è davvero per nessuno.