Il numero 13 degli Indiana Pacers ha fatto sapere alla dirigenza di non voler rinnovare il suo contratto che scadrà nel 2018: l’intenzione non troppo velata è quella di accasarsi con i Lakers dalla prossima estate
La notizia è di quelle importanti, soprattutto considerando che Adrian Wojnarowski, il giornalista di Yahoo.com ormai prossimo al passaggio a ESPN, non sbaglia mai un colpo quando si tratta di mercato. Paul George è intenzionato a non rinnovare il proprio contratto con gli Indiana Pacers in scadenza il prossimo 30 giugno 2018. Il motivo sembra essere ancora più chiaro: la volontà del numero 13 è quella di tornare a casa in California (nativo di Palmdale, nel sud dello stato), accasandosi alla corte dei Los Angeles Lakers, che non hanno mai nascosto il proprio interesse per lui. George non ha richiesto tuttavia un trasferimento immediato, ma ha soltanto voluto fare chiarezza con la dirigenza dell’Indiana sul fatto che non ci sarà da parte sua l’intenzione nella prossima off-season di firmare un nuovo contratto che lo leghi ai Pacers. A pesare sulla sua scelta anche il fatto che, non essendo stato incluso in uno dei tre quintetti All-NBA, il numero 13 non potrà ambire alla Designed Player Veteran Exception che gli avrebbe assicurato un accordo da 207 milioni di dollari in cinque anni, potendo puntare al massimo a un quinquennale da 177. In ragione di questo, diventa più facile rinunciare a “soli” 37 milioni, firmando la prossima estate un quadriennale da 140 con i losangelini, che riuscirebbero così dopo anni di magra a mettere nuovamente le mani su uno dei free agent più ambiti della prossima sessione di mercato. Un rinforzo che, unito alle forze fresche racimolate negli ultimi anni via Draft, permettere ai Lakers di ritornare finalmente competitivi. Nonostante la sua chiara volontà però, sembra tutt’altro che scontato che George porti a scadenza il suo contratto in Indiana, visto che Kevin Pritchard, il nuovo general manager subentrato a Larry Bird in casa Pacers, non vuole rischiare di perdere un asset così importante senza riuscire a racimolare nulla. Scambiare un giocatore del genere può fare gola a molti, anche se con la garanzia di un solo anno.
Cleveland e Boston restano alla finestra
Per questo nelle ultime ore è diventata febbrile la caccia a un possibile accordo che permetterebbe ai Pacers di poter iniziare a pianificare un futuro senza George. Alla finestra tra le tante squadre interessate, restano anche i Cleveland Cavaliers, certi di poter far leva sul 27enne originario della California con la loro mentalità vincente (e con LeBron James), convincendolo a restare anche dopo questa stagione e rinunciando quindi almeno in parte ai vantaggi economici che un accordo con una squadra con più spazio salariale potrebbe garantire. Tuttavia, il problema per i vice campioni NBA sarebbe però quello di essere costretti a sacrificare un pezzo pregiato del roster per riuscire a mettere le mani su George già da questa estate e considerata l'incedibilità di James e Irving, la scelta ricadrebbe inevitabilmente su Kevin Love, sacrificato per cambiare fisionomia al quintetto dei Cavs. Meglio di niente per i Pacers, ma un asset certamente meno interessante per loro rispetto alla ricca offerta di scelte e giocatori che potrebbero mettere sul piatto i Celtics, forti del fatto poi di avere anche lo spazio salariale necessario per pensare di trattenere il prodotto di Fresno State anche dopo la prossima estate (magari al termine di una cavalcata vincente nella Eastern Conference). Progetti che potrebbero attrarre George a suon di successi, almeno che la volontà del numero 13 non sia quella di tornare a casa, scegliendo lo stesso di partite in direzione Los Angeles la prossima estate. In quel caso nessuno potrebbe trattenerlo dalla voglia di vestire il giallo-viola.