Nella stagione 2007-08, l'ultima da italiano con la maglia dell'Armani Jeans, Danilo Gallinari conta tra i suoi compagni Melvin Booker. A visitare il veterano USA arriva a Milano il figlio 12enne. Si chiama Devin e da quel giorno...
La stagione è quella 2007-08, l’ultima in Italia sia per Danilo Gallinari (ma solo perché a giugno sarebbe arrivato il Draft NBA e l’inizio dell’avventura newyorchese) che per uno straniero veterano dei nostri parquet di nome Melvin Booker, una carriera divisa tra Pesaro e Milano. E proprio a Milano durante quell’annata i due dividono il quintetto base con la maglia dell’Armani Jeans, di cui “Gallo” (a neppure vent’anni) è il miglior realizzatore (17.4 punti di media in campionato) e Booker la guida esperta (quasi 12 punti e più di 3 assist a sera). Melvin ha 35 anni, e un figlio di 12, Devin, che negli Stati Uniti inizia a farsi notare anche lui sul parquet e che guarda con ammirazione al padre, una gran carriera al college con la maglia di Missouri e anche un assaggio di NBA, 32 partite soltanto prima di inventarsi una seconda parte di carriera in Europa. E proprio in Europa, a Milano, il giovanissimo Devin sbarca durante quella stagione 2007-08 per un periodo di tre settimane, ovviamente passate sempre a ruota del padre, tra allenamenti, partite e trasferte. In palestra, un giorno, al termine di una sessione di allenamento, Devin sente pronunciare il suo nome da un 18enne Gallinari: “Perché non vieni in campo e giochiamo un po’ uno-contro-uno?”. Il figlio di Melvin si ricorda quel momento ancora oggi, così come ricorda poi, tornato negli Stati Uniti, di aver seguito il Draft 2008 insieme ai suoi amici: “Quando alla n°6 i Knicks hanno scelto Gallinari ho raccontato a tutti i miei amici che lo conoscevo e che quel giorno a Milano mi aveva regalato un paio di sue scarpe – quelle con il Gallo disegnato, il suo soprannome – con tanto di firma e una dedica: Al mio amico Devin”.
Da Milano alla NBA
Sette anni più tardi, al Draft 2015, quel ragazzino di 12 anni “onorato” di fare uno-contro-uno in una palestra milanese contro Danilo Gallinari, sbarca a sua volta nella NBA come prima scelta (13^ assoluta) dei Phoenix Suns, dopo un’unica stagione al college con la maglia dei Kentucky Wildcats. E così il 14 novembre di quell’anno è la data che segna un incontro speciale, dopo quello di Milano così tanti anni prima: i Suns di Booker (che parte dalla panchina e segna 6 punti) sfidano i Nuggets di Gallinari (solo 2/12 al tiro per lui quella sera e 8 punti). Vince Phoenix, così come vince sei giorni dopo in una immediata rivincita e da allora i due si sono incontrati in campo altre tre volte (tutte vittorie per “Gallo”, che quindi controlla il bilancio totale degli scontri diretti 3-2). L’ultimo incontro è quello del 28 gennaio scorso, e anche quello in cui i due hanno dato il meglio di sé: 32 punti per l’ala dei Nuggets, 23 per la giovanissima guardia dei Suns, che neppure un mese dopo si sarebbe guadagnato i riflettori di tutto il mondo segnando 70 punti sul campo dei Boston Celtics. E ricevendo sicuramente – tra i tanti sms di congratulazioni piovuti sul suo cellulare – anche un messaggio del suo amico milanese.