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NBA, LeBron James: "Ero pronto a dare le chiavi della squadra a Irving"

NBA

Protagonista indiscusso del Media Day dei Cavaliers è stato (ovviamente) LeBron James, ritornato a commentare la trade che ha portato Irving a Boston: “Ho fatto di tutto per renderlo un giocatore migliore; credeva che quella fosse la scelta migliore per la sua carriera”

A Cleveland tutti gli riflettori e i microfoni del Media Day 2017 non potevano che essere puntati su LeBron James. Troppi gli argomenti di cui parlare, dai recenti battibecchi con Trump, passando per la trade di Kyrie Irving, al nuovo assetto dei Cavs e arrivando fino al futuro del numero 23 in Ohio. Talmente tanti che è lo stesso James a fissare l’ordine di priorità: “Visto che abbiamo così tante cose di cui parlare e non ho voglia di ritornare ogni dieci minuti su quanto già detto prima, direi di procedere per temi. Prima uno, poi l’altro, poi l’altro ancora…”. È lui a fissare quindi l’agenda di una conferenza stampa durata più di 40 minuti e nella quale il focus principale non poteva che essere la partenza di Irving destinazione Boston: “Ho provato a fare il massimo che potevo per renderlo un giocatore migliore – racconta James, senza rancore né rabbia -. Ho tentato di dargli letteralmente tutto, di trasmettergli il più possibile il mio DNA. Come avevo già detto in passato, a un certo punto quando sarebbe stato pronto per prendere in mano le chiavi della franchigia, io sarei stato disposto a cedergliele”. Il titolo della conferenza stampa dunque non può che essere questo; un passaggio di consegne che dopo i malesseri di luglio, culminati con l’addio di Irving, non avverrà mai. In quei giorni convulsi d’estate i due protagonisti del titolo 2016 non hanno avuto modo (e forse voglia) di incontrarsi, ma LeBron ha chiesto notizie a quello che stava diventando il suo ex-compagno: “L’ho contattato perché volevo capire un po’ più a fondo le ragioni di questa sua richiesta e lui mi ha fatto capire che quella era semplicemente la direzione che voleva percorrere nel suo futuro. E per me la situazione non poteva che essere a posto. In fondo si sta sempre parlando di un business, lo capisco benissimo… Voleva semplicemente fare ciò che riteneva meglio per la sua carriera”.

Isaiah Thomas, rientro previsto a gennaio

Una rivoluzione difficilmente pronosticabile, almeno a detta del numero 23 dei Cavs: “Non credo che ci sia qualcuno all’interno della nostra franchigia che si fosse reso conto di quanto stesse per accadere; per tutti è stato uno shock, ma abbiamo fatto un gran lavoro nel mettere insieme delle grandi alternative per avere un roster completo e profondo come non accadeva da molto tempo. Questo è il motivo per cui sono elettrizzato”. Il miglior quintetto possibile però non scenderà sul parquet almeno fino a gennaio; data per la quale è previsto il rientro in campo di Isaiah Thomas: “Fisicamente mi sento molto meglio – racconta l’ex point guard dei Celtics -; sto migliorando la mia condizione di giorno in giorno. Non vedo l’ora di essere a posto per poter dare una mano alla squadra per puntare a vincere il titolo”. La deadline sembra essere dunque quel 25 dicembre diventato ormai appuntamento fisso: Cleveland – Golden State potrebbe infatti essere il palcoscenico ideale per debuttare con la maglia dei Cavs. Una partita che James spera possa giocare anche Dwyane Wade, liberatosi del contratto con Chicago e al momento in attesa di un’offerta che risulti convincente: “Sarebbe meraviglioso avere in squadra un giocatore come D-Wade, ho parlato con lui di questo per tutta l’estate”.

LeBron: "Futuro ai Cavs? Ci penserò in estate"

Ultimo, ma non di certo per importanza, il commento di James riguardo la sua situazione contrattuale. Il numero 23 infatti è legato (teoricamente) ancora per due anni con i Cavs, potendo decidere però del suo destino già dalla prossima estate avendo a disposizione la player option che gli permette di avere pieno potere riguardo quanto succederà nella bollente estate 2018. “I miei sentimenti nei confronti di questa città ovviamente non sono cambiati e questo è il motivo per cui oggi sono seduto qui davanti a voi, con questa divisa addosso, ancora una volta pronto a guidare questa squadra al titolo. Ogni volta nella mia carriera che mi sono ritrovato a essere free agent o che il mio contratto stava per scadere, ho sempre rimandato ogni tipo di ragionamento all’estate. Non ho intenzione di passare il tempo a commentare con i miei compagni o a discutere con i tifosi di questa situazione; sarebbe un enorme quanto inutile spreco di energie riguardo qualcosa che posso tranquillamente gestire durante la off-season. Adesso devo soltanto concentrarmi sulla stagione e pensare al modo in cui possiamo riuscire a essere il più competitivi possibile. In fondo ho un contratto con questa squadra e sono motivato a onorarlo fino in fondo; se qualcuno mi conosce, sa come queste cose cerchi di gestirle nel modo più professionale possibile”.