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Speciale NBA 2017-2018, Indiana Pacers: quale futuro dopo Paul George?

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Myles Turner e Victor Oladipo, nuovi volti della franchigia (foto Getty)

L'estate si è portata via Paul George e Larry Bird: gli Indiana Pacers ripartono da Myles Turner, Victor Oladipo e uno strano mix di giovani & veterani, ma quali sono davvero le prospettive a breve e a lungo termine della franchigia?

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È stata un’estate di grandi cambiamenti in casa Indiana Pacers: Paul George non c’è più, Larry Bird se ne è andato, e lo stesso hanno fatto a vario titolo Jeff Teague, C.J. Miles e Monta Ellis. Sembrerebbe la ricetta perfetta per schiacciare il pulsante del “RESET” e ricominciare da capo con un gruppo giovane attraverso scelte alte al Draft. Invece la dirigenza capitanata ora da Kevin Pritchard, forse anche per tenersi stretto il proprio posto di lavoro, si è mosso sul mercato per aggiungere dei giocatori da rotazione come Darren Collison, Cory Joseph e Bojan Bogdanovic attorno al nucleo formato dall’inamovibile Myles Turner e i due pezzi ottenuti dallo scambio di Paul George, vale a dire Victor Oladipo e Domantas Sabonis. L’obiettivo di coach Nate McMillan dovrebbe essere capire come sfruttare a pieno il potenziale di questi tre ultimi giocatori, ma la presenza di altri veterani come Thaddeus Young, Al Jefferson e Lance Stephenson blocca lo sviluppo di giovani come T.J. Leaf, Ike Anigbogu e Joe Young (oltre all’infortunato Glenn Robinson III, che rimarrà fuori due mesi). Con un mix così poco amalgamato tra le due anime del roster, è difficile capire come potrà evolvere questo gruppo – o anche solo scegliere qual è la direzione da seguire. Cosa vogliono fare questi Indiana Pacers, vogliono provare ad andare ai playoff o sfruttare l’ultimo anno prima della riforma della Lottery per assicurarsi il maggior numero di palline possibili per il prossimo Draft? Forse anche dall’andamento di questa stagione sarà più chiaro comprendere quali sono i pregi e i difetti di un roster ancora difficile da analizzare per come è costruito.

RECORD 2016-17: 42-40 (3° Central Division, 7° Eastern Conference)

PLAYOFF: eliminati al primo turno
(0-4 vs. Cleveland Cavaliers)

OVER/UNDER 2017-18: 31.5 (24°)     

Roster

DARREN COLLISON | Cory Joseph, Joe Young
VICTOR OLADIPO | Lance Stephenson, Damien Wilkins
BOJAN BOGDANOVIC | Glenn Robinson III
THADDEUS YOUNG | Domantas Sabonis, T.J. Leaf
MYLES TURNER | Al Jefferson, Ike Anigbogu

ALLENATORE: Nate McMillan

GM: Kevin Pritchard

Tre domande per raccontare la stagione dei Pacers

1) Dopo l’addio di Paul George, sono la squadra più deprimente della lega?

Di per loro, gli Indiana Pacers non sono mai stati la squadra più entusiasmante da veder giocare, né sotto Frank Vogel né tantomeno con Nate McMillan. Senza nemmeno il pungolo di dare un occhio a un talento unico come Paul George, però, rimangono davvero pochi i motivi per mettersi a vedere una partita intera dei Pacers. Ok, Myles Turner che spara da tre e stoppa tutto quello che passa in area potrebbe essere divertente da seguire, così come le giocate d’atletismo di Oladipo o le follie con la palla in mano di “Born Ready” Lance Stephenson. Ma per un fan casuale della NBA, è difficile trovare un motivo per seguirli seriamente – vista anche la quantità di offerta da altre parti della lega, o anche solo della Division con Milwaukee e Cleveland.

2) Il quintetto non è fin troppo forte per puntare alla ricostruzione?

Il dubbio vero è che questi Pacers, specialmente nel quintetto base, abbiano fin troppi buoni giocatori per un tanking fatto come si deve per avere una scelta in top-5 al Draft dopo tempo immemore (è dal 1988 con Rik Smits che non lo fanno). Allo stesso tempo, però, è difficile immaginarseli di nuovo ai playoff, visto che già l’anno scorso ci erano arrivati senza entusiasmare grazie ai salti mortali di George nel finale di stagione. Rimanere nel limbo delle 30 vittorie a cosa porta, nel concreto? Nello scenario migliore possibile, i Pacers dovrebbero vivere un anno difficile ottenendo alla fine del percorso un partner affidabile per Myles Turner per i prossimi 10 anni: ma è questa l’opinione della dirigenza?

3) Oladipo e Sabonis sono due giocatori con cui puntare al titolo?

Lo scambio di Paul George si porterà dietro strascichi a lunghissimo termine, ed è inevitabile che dopo ogni prestazione di Oladipo e Sabonis tornerà alla mente il fatto che loro sono tutto quello che rimane dell’ultimo All-Star a vestire la maglia dei Pacers. La sensazione è che i due possano essere due pezzi utili, ma di sicuro non i giocatori attorno al quale costruire una squadra da titolo e forse nemmeno da primi quattro posti nella Conference: solidi sì, ma senza entusiasmare particolarmente. Di fatto, la perfetta immagine per questi Indiana Pacers nell’anno di grazia 2017-18. 

Obiettivi per la stagione

Non è facile stabilire cosa potrebbe essere un buon risultato per questi Pacers: un’eliminazione senza appello ai playoff come lo scorso anno a cosa porterebbe, oltre agli incassi delle due partite casalinghe? E quali sarebbero invece le ripercussioni economiche di una stagione fortemente perdente, ma non abbastanza per scegliere in top-5? Se non altro, sarebbe un’ottima notizia vedere Turner evolversi in un altro “unicorno” della lega per risollevare un po’ gli animi dei depressi tifosi dei Pacers, che hanno estremamente bisogno di vedere una luce in fondo al tunnel.