Vittoria in trasferta per gli Hawks, che battono i Dallas Mavericks 117-111. MArco Belinelli protagonista all’esordio: 20 punti in uscita dalla panchina con 4/6 da tre
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Ogni tanto le previsioni fatte alla vigilia trovano conferma. Soprattutto se a scendere in campo è un veterano come il nostro Marco Belinelli, vincente e convincente all’esordio in maglia Hawks sul parquet a Dallas. Più volte infatti avevamo sottolineato durante l’avvicinamento alla regular season come in un contesto in totale ricostruzione come quello di Atlanta, l’azzurro avrebbe potuto trovare spazio, responsabilità e soprattutto tiri. L’ex giocatore degli Hornets non si è lasciato sfuggire quindi l’occasione sin dalla prima palla a due, capitalizzando al meglio i 26 minuti scarsi che coach Budenholtzer gli ha concesso in uscita dalla panchina, chiudendo con 20 punti a referto e un convincente 7/14 dal campo, condito con un 4/6 dall’arco, 3 assist, 3 rimbalzi e un positivo +14 di plus/minus. Nel finale gli Hawks non hanno potuto dunque fare a mano del Beli, in campo negli ultimi cinque decisivi minuti di gara ai danni di Kent Bazemore, molto più disfunzionale nello spaziare l’attacco di Atlanta (anche se più solido in difesa): “Penso che sia sempre positivo avere un realizzatore così determinante in uscita dalla panchina”, sono state le parole al miele utilizzate nel post partita dal suo allenatore. L’azzurro ha ricoperto il ruolo di secondo violino in una squadra che, come era facile pronosticare, ha visto Dennis Schröder uscire dal parquet come miglior realizzatore (e monopolizzatore) del match: per la point guard tedesca sono 28 punti, con 13/26 dal campo, 7 assist e 2 soli palloni persi (considerando l’enorme mole di gioco prodotta). È lui il protagonista del parziale da 12-0 che chiude il primo tempo e fa andare al riposo lungo gli Hawks con il massimo vantaggio nella sfida (58-47). Nella ripresa i Mavericks si riportano più volte a contatto, incapaci però di rimettere il naso avanti e costretti a incassare la prima sconfitta stagionale per 117-111.
Nowitzki in panchina nel finale: “Ero stanchissimo”
In casa Dallas i riflettori invece erano tutti puntati su Dennis Smith Jr., la scelta numero 9 all’ultimo Draft su cui i texani hanno riposto tutte le loro aspettative in questa regular season (e non solo). Il prodotto di NC State ha risposto con una prestazione convincente nei 30 minuti scarsi trascorsi sul parquet: 16 punti e 10 assist, il più giovane di sempre a mettere a referto una doppia doppia punti-assist in carriera con la maglia dei Mavs (il precedente era Jason Kidd, non un giocatore di poco conto, che sfiorò la tripla doppia). Smith chiude come top scorer dei texani al pari di Nerlens Noel, che in uscita dalla panchina fa registrare il suo massimo alla voce punti da quando è arrivato a Dallas, condito da un perfetto 6/6 dal campo e 11 rimbalzi. Alla fine sono sette i giocatori in doppia cifra, tra cui anche un intramontabile Dirk Nowitzki da 10 punti, rimasto seduto in panchina nel finale combattuto di partita. Nessun infortunio apparente, nessun problema di falli: in molti si sono domandati perché il tedesco non fosse stato della gara nel momento decisivo: “Ero stanchissimo: non giocavo minuti con questa intensità da aprile in pratica. Nel quarto periodo ero distrutto: di solito resto seduto e poi torno sul parquet per gli ultimi 9 minuti di gioco, ma Dwight (Powell) stava facendo una signora partita”. Un'immagine, quella di Dirk in panchina nel finale di partita, che non si vedeva da tempo immemore a Dallas: "È stato molto strano vederlo non prendere parte - racconta JJ Barea, uno che di gare dei Mavericks ne ha vissute tante -, ma è evidente che questa è una fase di transizione per la squadra: dobbiamo iniziare ad abituarci a un futuro senza Nowitzki". Non ditelo ai tifosi texani però, non ancora.