VIDEO. Il centro dei Golden State Warriors ha recuperato un pallone in difesa ed è "scattato" verso l'altra metà campo depositando il pallone in fondo al canestro, facendo impazzire tanto Steph Curry quanto i compagni in panchina
I Golden State Warriors passeranno alla storia come la squadra che ha cambiato per sempre il ritmo con cui si gioca a pallacanestro, ma anche nel roster più veloce della lega c'è spazio per un concetto sconosciuto: la lentezza. A pensarci è ovviamente il pachidermico Zaza Pachulia, centro georgiano di quelli che non saltano nemmeno un foglio di giornale sdraiato, ma importante con la sua durezza e la sua saggezza cestistico nonostante vada alla metà dei suoi compagni. Per questo, quando Pachulia ha recuperato il pallone in difesa e si è lanciato in un improvvido coast-to-coast solitario, la panchina dei campioni in carica si è alzata in piedi ed è impazzita quando il sottomano è andato a segno. "Ci ha messo tipo 14 secondi per arrivare dall'altra parte" ha commentato con una risata coach Steve Kerr. "Ha rischiato i tre secondi offensivi" si è detto poi nello spogliatoio, in cui sostanzialmente si è parlato solamente dell'impresa del georgiano. Il quale, serafico, non ha battuto ciglio: "L'altitudine mi ha rallentato" è stata la sua scusa per la lentezza con cui ha chiuso l'azione, ma il primo a prendersi in giro mimando i palleggi in-and-out rientrando in panchina mentre Curry lo riempiva di cinque alti. Per la verità, la giocata di Pachulia è stata a suo modo decisiva nel parziale di 24-4 con cui gli Warriors hanno aperto in due la gara nel terzo periodo, tanto da costringere un infuriato coach Malone a chiamare timeout - e a sostituire tutti i suoi titolari poco dopo. L'onta di subire un contropiede dal giocatore più lento della NBA era evidentemente troppa da sopportare.