Il centro dei Jazz rimarrà fuori per almeno un mese a seguito dell'infortunio subito nella gara con gli Heat. Il "tuffo" di Dion Waiters non è piaciuto nello Utah, anche se la NBA non ha ravvisato volontarietà nel gesto del numero 11 di Miami. Coach Snyder, nel frattempo, dovrà fare i conti con un'assenza pesantissima
Se pensavate che le cose stessero andando male per gli Utah Jazz, sappiate che stanno per peggiorare. La squadra di Salt Lake City ha annunciato che il suo miglior giocatore, Rudy Gobert, rimarrà fuori per almeno quattro settimane a seguito di un colpo ricevuto alla tibia della gamba destra nel corso della gara contro i Miami Heat. Il centro rimarrà a riposo e verrà rivalutato tra un mese circa, ma la sua assenza potrebbe estendersi fino a sei settimane, lasciando i Jazz nei guai. La squadra di coach Snyder infatti ha un record inferiore al 50% (6-7) e, prima della vittoria con i Brooklyn Nets, avevano raccolto quattro sconfitte in fila di cui tre interne. Ad aggiungere ulteriore danno alla beffa di aver perso un giocatore del calibro di un secondo quintetto All-NBA c’è la dinamica dell’incidente: Gobert si è infortunato vedendosi arrivare sulla gamba Dion Waiters, che si era lanciato sul terreno per recuperare un pallone vagante andandosi a schiantare contro il francese, la cui gamba ha avuto una brutta torsione verso l’interno. Il centro è tornato negli spogliatoi ed è quindi rientrato indossando una ginocchiera protettiva finendo la gara in campo, ma dopo i primi accertamenti ha dovuto saltare quella contro Brooklyn e lo stesso farà nelle prossime settimane, perdendosi gare importanti contro dirette rivali come Minnesota, Denver, New Orleans, San Antonio, Houston (due volte) e Oklahoma City (tre volte), oltre a un giro a Est di quattro partite. I Jazz erano tutt’altro che contenti di come sono andate le cose, tanto che diverse fonti hanno confermato al Salt Lake Tribune che i dirigenti hanno contattato la NBA chiedendo di riguardare l’azione per ravvisare un fallo flagrant a Waiters, reo secondo Utah di essersi lanciato volontariamente sulla gamba di Gobert. La lega però non ha ravvisato volontarietà nel gesto del numero 11 degli Heat, anche se il francese – mai restio a un commento sui social – non ha condiviso la decisione.
Come cambiano i Jazz senza Gobert
Al di là delle polemiche, ora Quin Snyder deve inventarsi un modo per far funzionare la sua squadra anche senza il suo fulcro in entrambe le metà campo. Gobert era ovviamente fondamentale con la sua dimensione di protezione del ferro ed era l’anima del 100.2 di rating difensivo, il terzo migliore della NBA, ma la qualità dei suoi blocchi e la sua presenza a centro area faceva comodo anche nella metà campo offensiva, dove i Jazz stanno faticando tantissimo. Complice anche l’assenza di Joe Johnson alle prese con un polso malconcio, i Jazz sono tra le ultime cinque squadre in quasi tutte le statistiche offensive più importanti: quart’ultimi per rating offensivo (98.6), penultimi per rapporto assist-palle perse (1.14), terz’ultimi per palle perse (17%), quint’ultimi per percentuale effettiva dal campo (49%), 22esimi per percentuale da tre punti (34.7%) e quart’ultimi per tiri tentati nella restricted area (meno di 24 a partita).
Se c’è una cosa che può far ben sperare i mormoni è che in questa stagione la squadra è andata bene senza il francese in campo: grazie a un’ottima second unit il Net Rating dei Jazz è +8.4 in 223 minuti, migliorando tanto in attacco quanto sorprendentemente in difesa, complice il contributo di Ekpe Udoh e Thabo Sefolosha (+12.6 il differenziale su 100 possessi nei 120 minuti con loro due in campo). L’assenza di Gobert comporterà inevitabilmente dei cambiamenti nella rotazione: Derrick Favors scalerà da 5, la sua posizione naturale, lasciando posto da 4 tattico per Sefolosha, ma i Jazz potrebbero finire a soffrire ancora di più a rimbalzo di quanto già non facciano, visto che occupano il 22° posto nella lega – un crollo clamoroso rispetto al terzo posto della scorsa regular season.
Questo infortunio potrebbe rivelarsi un momento di svolta per l’intera stagione dei Jazz: già due anni fa la squadra aveva dovuto fare a meno di Gobert per due mesi a causa di una lesione al legamento mediale, fallendo l’approdo ai playoff proprio per via delle 22 gare perse dal francese. Se il record dovesse degenerare in una Western Conference ultra-competitiva, la dirigenza potrebbe decidere di tenere seduto Gobert e lasciar perdere la stagione puntando a una delle prime cinque chiamate al Draft 2018, visto che sono in possesso di tutte le loro scelte negli anni a venire. L’unico a non essere d’accordo con questa decisione è Gobert, che ha più di una motivazione per tornare in campo: il francese infatti ha due diversi incentivi nel contratto che gli valgono 250.000 dollari ciascuno legati non solo al posizionamento finale per defensive rating e rimbalzi, ma anche nel caso in cui giochi almeno 67 partite. Inoltre Gobert, secondo quanto riportato da Bobby Marks di ESPN, si gioca un milione e mezzo di dollari in bonus legati alla convocazoine nel primo quintetto difensivo e all’All-Star Game – traguardi che non sono legati alle partite giocate, ma senza le quali non si possono ottenere. Insomma, questo infortunio potrebbe rivelarsi ancora più costoso (sportivamente ed economicamente) di quanto immaginabile.