DeMar DeRozan è decisivo e trascinante: 33 punti, 8 rimbalzi e 6 assist nel successo di Toronto contro i rimaneggiati Wizards, che pagano l'assenza di Wall e a cui non bastano i 27 punti di Bradley Beal
I Toronto Raptors si prendono la vittoria contro gli Washington Wizards e il secondo posto a Est in un matinée in cui i capitolini devono rinunciare a John Wall, fermato dai problemi al ginocchio sinistro. Il palcoscenico allora se lo prende DeMar DeRozan, padrone di casa contro cui la difesa di coach Brooks non trova alcun tipo di rimedio: il numero 10 chiude la sfida con tre/quattro giocate decisive, nel lento ma inesorabile allungo grazie a cui i padroni di casa vincono la sesta gara casalinga su sette. Trentatré punti, otto rimbalzi e sei assist sono la ciliegina sulla torta di una partita da leader. Bradley Beal trascina i suoi per 24 minuti, prima di finire la benzina e non riuscire a incidere nel secondo tempo. Washington resta a galla tirando il 57.9% con i piedi oltre l’arco (meglio anche rispetto alla percentuale a cronometro fermo, dove gli Wizards chiudono con un decisivo 12/21), ma dalla panchina arrivano punti solo da Oubre e Scott. Troppo poco per una squadra che perde il doppio dei palloni della squadra avversaria e la sfida a rimbalzo, surclassata per intensità e voglia da tutti gli operai che i Raptors mandano sul parquet a gara in corso: Siakam, Miles e VanVleet (sua la tripla della staffa) portano tutti il loro mattoncino, rimediando al 25.6% dall’arco e a una partita in cui le forze negli ultimi dieci minuti hanno fatto la differenza. Lo scorso 6 novembre gli Wizards riuscirono a fare a meno di Wall all’Air Canada Center, trascinati dai 38 punti di Beal; questa volta ne arrivano soltanto 27, gli undici in meno che avrebbero regalato il successo anche questa sera. Ma il numero 3 non può sempre fare gli straordinari.
Il racconto del primo tempo
Il matinée è spesso stato sinonimo di mani fredde (causa orario) e l’avvio di partita tra Toronto e Washington non fa eccezione. A descrivere al meglio i primi 120 secondi di gara ci pensa un attacco dei Raptors che muore nelle mani di Serge Ibaka senza che il congolese in penetrazione si renda conto che stavano per scadere i 24 secondi. Il canestro di Gortat dalla media dopo oltre due minuti sblocca dunque la parità, viene accolto come un gol da Bonfardeci in telecronaca (e da tutti noi davanti la TV) e dà il via a un match dall’estremo equilibrio. I Raptors non disdegnano (più) il tiro dalla lunga distanza, come dimostrano i due tentativi di DeRozan in meno di 30 secondi; entrambi sul ferro e al giro di boa del quarto è 10-10. Tim Frazier, titolare al posto dell’infortunato Wall, si limita a portare la palla nell’altra metà campo, ma evita scientemente di partecipare a ogni abbozzo di attacco degli ospiti; il protagonista però resta soprattutto l’equilibrio: canestro da una parte e risposta dall’altra, in un incrocio di affondi e di colpi che non porta mai le squadre a più di un possesso di distanza tra loro. A pesare come un macigno in favore dei suoi è un chirurgico Bradley Beal, contro cui la difesa dei Raptors non trova l'antidoto: a fine primo quarto per lui sono già 12 punti. Quelli di squadra invece sono 28, gli stessi raccolti dai canadesi al primo intervallo. Il ritmo non sale e i parziali non arrivano, lasciando proseguire una partita sonnacchiosa ancora un po' in letargo, prima che il livello di atletismo salga, così come il numero di punti a referto di DeRozan (che vola a quota 20, dopo che la prima tripla della sua gara trova il fondo della retina dopo tre errori). Il testa a testa tra le due star è serrato, così come le percentuali di squadra che sfiorano in entrambi i casi il 50%: il conto all'intervallo lungo dice 23 per Beal contro i 22 di DeRozan; il tabellone invece è 60-55 Toronto.
Il racconto del secondo tempo
Mini-parziale di 4-0 Washington per aprire il tempo, prima che la tripla di Beal riporti per l’ennesima volta il match in parità, prima che la decima tripla su 15 tentativi di squadra rimetta gli Wizards con il naso avanti. Il doppio tentativo di schiacciata su entrambi i lati del campo premia i padroni di casa: Siakam a rimbalzo d’attacco spazza tutti, mentre Beal batte mezza difesa dei Raptors, ma la sua affondata esplode sul ferro e vola verso il centro del campo. Miles invece piazza il parziale da 5-0 e il timeout avversario obbligato a poco più di un quarto d’ora dal termine. Il conto delle palle perse dei capitolini sale e regala ai Raptors la possibilità di restare avanti nonostante le percentuali al tiro sorridano agli avversari: la benzina nel serbatoio di Beal inizia a scarseggiare, ma Gortat e Porter superano la doppia cifra e il rientro a un solo possesso di distanza è servito anche sulla sirena del terzo periodo: 79-76 Toronto, con 23 tiri e soprattutto 28 punti di DeRozan. Tutto è quindi apparecchiato per un grande quarto quarto. In qualche modo, grazie al pick&roll Mahinmi-Satoransky, Mike Scott raccoglie un paio di canestri dalla spazzatura della partita, prima che Siakam piazzi proprio su di lui una delle giocate più belle della partita: una stoppata fragorosa che permette ai Raptors di restare avanti nei quattro minuti di riposo concessi ai titolari. Dal coniglio Miles pesca quattro punti e la panchina degli Wizards concede il massimo vantaggio ai Raptors. I padroni di casa sfiorano così la doppia cifra di vantaggio più per demerito dell’attacco avversario che per qualità della propria difesa: Washington infatti non segna mai nel secondo tempo e Toronto resta in controllo con DeRozan tenuto a riposo. Il numero 10 torna sul parquet per dare il colpo di grazia negli ultimi sei minuti: prima trova la seconda tripla della sua serata, poi arma la mano di Fred VanVleet (uno dei tanti operai in uscita dall’interessante panchina dei Raptors) e infine vola al ferro a schiacciare i due punti della staffa. Washington invece è tutta nell’incapacità di Beal di riuscire a trovare le energie necessarie in un opaco secondo tempo. Finisce così, 100-91 in favore dei Raptors.