Nella gara vinta facilmente dai Rockets sui Nuggets, il camerunense ha stabilito il plus/minus più alto negli ultimi 20 anni di NBA, infrangendo il record che apparteneva a Joe Smith da oltre 16 anni.
Normalmente non ci sarebbe molto da dire sulla vittoria (netta, +30) di Houston contro Denver, maturata con un primo tempo da 75 punti della squadra di coach D’Antoni, chiuso con 26/38 al tiro e otto triple a segno (2/18 invece il dato da tre punti all’intervallo degli ospiti). Più che del solito James Harden vicinissimo alla tripla doppia (21 punti, 9 assist e 8 rimbalzi), le note liete in casa Rockets sono i 25 punti di Trevor Ariza con 9/12 (non una statistica abituale, per l’ex UCLA) ma soprattutto i 23 con 12 assist in soli 28 minuti di Chris Paul, da poco rientrato e quindi sotto i riflettori di tifosi e critici. Tutto qui? Nient’affatto. Dalla panchina di Houston si fa notare infatti la gara perfetta al tiro di Luc Mbah a Moute, 5/5 dal campo con 3/3 dall’arco, per un totale di 13 punti, ma il dato statistico più incredibile della gara del camerunense è un altro, che rimane un po’ più nascosto: l’ala piccola di riserva dei Rockets, infatti, chiude la gara con il plus/minus più alto degli ultimi 20 anni di NBA, un clamoroso +57. In pratica: con lui in campo Houston ha superato Denver con un differenziale punti di +57, un dato irreale che supera il precedente record registrato da Joe Smith (prima scelta assoluta al Draft 1995) in una vittoria dei suoi Timberwolves contro i Bulls nel lontano 8 novembre 2001. “Coach D’antoni mi ha fatto notare il dato in spogliatoio e ho detto: ‘Wow’”, le parole dello stesso Mbah a Moute, che dopo aver chiuso con anche 4 rimbalzi e 4 recuperi non ha nascosto di essere il primo a ritrovarsi sorpreso di un record del genere. “Credo testimoni la bontà della nostra squadra, del modo in cui giochiamo”, ha commentato il camerunense. “Quando scatta qualcosa siamo davvero capaci di fare grandi cose e ogni giocatore può fare bella figura”. In questo caso è toccato a lui, uno sicuramente conosciuto più per il suo valore difensivo (anche nei Rockets quando lui è in campo l’efficienza difensiva della squadra è la migliore, concedendo solo 97.8 punti per 100 possessi agli avversari) che per exploit del genere.
Come ha costruito il suo curioso record
Mbah a Moute contro i Nuggets è entrato in campo dopo poco più di 5 minuti del primo quarto, e con l’1/2 di Jamal Murray dalla lunetta il punteggio è Houston 6, Denver 5 (+1). Quando D’Antoni lo richiama in panchina a 4:08 dalla sirena del primo tempo, il vantaggio dei padroni di casa è già di 32 punti, che porta quindi il plus/minus di Mbah a Moute a quota +31. Quando torna in campo per disputare gli ultimi 61 secondi del primo tempo, il camerunense vede il vantaggio della sua squadra crescere di altri 2 punti, dal 72-39 al 75-40 con cui le due squadre vanno all’intervallo. Il suo plus/minus di +33 decolla poi definitivamente con la sua presenza in campo tra la metà del terzo quarto e i primi 4 minuti scarsi dell’ultimo periodo: entra sull’81-58 per i Rockets (+23) e lascia la gara definitivamente sul 114-67 (+47). Fanno altri 24 punti di plus/minus che dal +33 ereditato dal primo tempo portano il suo totale allo storico +57 con cui il camerunense entra a suo modo nella storia NBA. Anche se magari se ne sono accorti in pochi.