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NBA, "Dear Basketball": due anni fa la lettera aperta e l'annuncio del ritiro di Kobe Bryant

NBA

Con una lettera aperta sul sito The Players Tribune esattamente due anni fa, in data 29 novembre 2015, la superstar dei Lakers annunciava il suo ritiro dalla pallacanestro al termine di quel campionato

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I tifosi dei Lakers — o forse meglio, i tifosi di pallacanestro tout court — se la ricordano bene, quella lettera. “Dear Basketball”, il titolo, a voler omaggiate uno sport che per Kobe Bryant è stato molto più che un gioco prima e una professione poi, ma un amore totalizzante come forse nessuno, e che gli ha garantito l’immortalità sportiva, testimoniata da 5 anelli di campione NBA, due medaglie d’oro olimpiche, un titolo di MVP NBA, due delle finali e tanti altri riconoscimenti ancora. Ma esattamente due anni — il 29 novembre 2015 — Kobe Bryant annunciava al mondo che la stagione in corso sarebbe stata l’ultima della sua ventennale carriera, tutta spesa con la maglia gialloviola dei Lakers. Lo faceva con una lettera pubblica pubblicata sul sito The Players Tribune, fondato da un’altra leggenda sportiva come Derek Jeter, stella degli Yankees nel baseball, e del quale lo stesso Bryant era diventato partner, avendo scelto di investire economicamente nel progetto. “Cara pallacanestro”, il famoso incipit di quelle poche righe, ad annunciare al mondo la decisione di dire basta al termine di una stagione contraddistinta da emozionanti addii in ogni palazzetto d’America fino all’ultimo, indimenticabile atto, nella gara interna del 13 aprile 2016 contro gli Utah Jazz, chiusa con la bellezza di 60 punti a referto (e la vittoria). 

Quelle parole premonitrici

“Sono pronto a lasciarti”, scriveva Bryant in quella lettera al suo amore di una vita, la pallacanestro, perché “ci siamo dati a vicenda tutto quello che avevamo”. Ma Bryant sapeva di avere ancora qualcosa in serbo, come dimostrato proprio nella notte di quel 13 aprile 2016 e come quasi preannunciato dalle ultime parole con cui aveva scelto di chiudere la famosa lettera d’addio: “cinque secondi sul cronometro… la palla nelle mie mani… cinque, quattro, tre, due, uno…”. "Mamba out", avrebbe aggiunto cinque mesi e mezzo dopo, lasciando cadere il microfono in mezzo al campo allo Staples Center, al termine dell'ultima recita.