Entrato all’interno dell’organizzazione come video coordinator ben 24 anni fa, Spoelstra è stato prima scout e poi assistente allenatore fino a essere promosso alla guida della squadra da Pat Riley. Che ha superato nella notte per numero di successi sulla panchina degli Heat
Di Erik Spoelstra Pat Riley è sempre stato considerato il mentore assoluto: ora l’allievo però ha superato il maestro, perché dopo il successo dei suoi Heat contro i Clippers Spoelstra può vantare non solo 99 sconfitte in meno ma soprattutto una vittoria in più. Sono 455 quelle da lui ottenute alla guida di Miami, contro le 454 mandate a libri da Riley (296 contro 395 le gare perse sulla panchina degli Heat dai due). Ovviamente in South Florida – molto più che del successo contro dei Clippers fortemente rimaneggiati – non si parlava d’altro: “Ho un’idea di quello che state per chiedermi – ha giocato d’anticipo con i giornalisti nel dopo partita Spoelstra – e allora voglio dire che per omaggiare al meglio coach Riley abbiamo deciso di vincere in maniera molto retrò, dopo una gara da Heat vecchia scuola. È il tipo di partita che probabilmente gli dà più soddisfazione vincere: tirando il 37% dal campo, e dovendo quindi lottare con le unghie e con i denti per strappare il successo. Abbiamo vinto così in suo onore, perché lui è il mio mentore, il mio allenatore. Sì, io lo chiamo ancora così, il mio allenatore”. Tra i coach in attività oggi nella NBA solo Gregg Popovich può vantare più vittore di Spoelstra sulla panchina della squadra che tuttora allena (più del doppio per il coach degli Spurs, 1170) mentre è curioso come la coppia Spoelstra-Riley sia solo la seconda ad aver ottenuto almeno 450 successi nella stessa franchigia, come successo solo a Los Angeles sponda Lakers, con Phil Jackson (610) e… di nuovo Pat Riley (533 vittorie anche alla guida dei Lakers dello Showtime negli anni ’80). Sempre a Los Angeles, ma sponda Clippers, arrivano altri complimenti per l’allenatore di Miami: “Spo[elstra] è il più grande allenatore di cui nessuno parla – e credo che a lui vada bene così”, ha commentato Doc Rivers, il suo collega/avversario di serata. “Ha vinto due titoli NBA, ha allenato tre grandi superstar, ha il look di uno che potrebbe tranquillamente stare sulla copertina di GQ ogni mese eppure nessuno lo nota. È un allenatore fantastico, uno dei più grandi”.
Le parole del capitano
Se c’è qualcuno che può rivaleggiare con Spoelstra e Riley come simbolo della franchigia di Miami, quello è senza dubbio uno dei tre capitani della squadra – ma il veteranissimo dello spogliatoio – Udonis Haslem: “Anche solo essere nominato insieme a Pat Riley – dice – credo sia un gran bel complimento, perché si parla di uno da Hall of Fame. Il fatto di aver superato un suo record è un tributo al lavoro di coach Spo, alla sua crescita all’interno di questa organizzazione [Spoelstra ha iniziato come video coordinator, ndr] e a tutto il lavoro che ha fatto in questi anni”. Le similitudini tra i due sono necessariamente moltissime: “Entrambi predicano difesa, difesa e difesa, e su questo hanno costruito la Heat Culture. I principi sono gli stessi, ma Spo ha aggiunto qualcosa in attacco, seguendo lo sviluppo del gioco negli ultimi anni. Valori e principi, però, restano gli stessi”. Più difficile allora trovare delle differenze, ma Haslem una la scova: “Riley è nella NBA da una vita, per cui ha mille aneddoti da raccontare: sa quando essere diretto e quando invece raccontarti una storia delle sue per motivarti. Non credo che Spo possa ancora essere al suo livello”.