Come ogni buon genitore che si rispetti, le esigenze dei figli vengono prima di tutto. Dimostra LeBron James, che al posto di pensare ai Bulls e andato (a lungo) in cerca di caramelle
È stato il migliore in campo, come al solito. Ha segnato 34 punti, distribuito 9 assist e raccolto 6 rimbalzi, come spesso riesce a fare in questa super stagione. Soprattutto, ha regalato ai Cavaliers il 19esimo successo nelle ultime 21 gare disputate. E la notizia allora dove sta? Il fatto è che questa notte il numero 23 dei Cavs ha giocato portandosi dietro un microfono, come accade a rotazione in alcune partite particolari ai protagonisti sul parquet. Quindi, per una volta, abbiamo potuto ascoltare tutto quello che James diceva a compagni, staff tecnico e tifosi durante il match (ovviamente filtrato dalla selezione fatta dalla regia televisiva). In prima fila, come spesso succede nelle partite casalinghe, c’era anche la sua famiglia e la piccola Zhuri, la figlia di tre anni, ad assistere alla sfida. Uno di quei bambolotti sorridenti, irrequieti, con tante domande sempre da fare e tante esigenze da soddisfare. La piccola James infatti, guardando il padre seduto poco più avanti in panchina, ha fatto presente la sua necessità diventata via via sempre più impellente: potersi godere un bel mucchio di caramelle. E papà LeBron, come ogni genitore scrupoloso, incurante delle tensioni del match e della sfida (che ha poi dimostrato di saper domare e gestire a modo suo) si è messo alla ricerca di caramelle, chiedendo a chiunque gli fosse attorno. Una preoccupazione andata avanti per un po’, come mostrato dal video subito diventato virale. Nessuno però ha dato risposta affermativa, fino a quando volgendosi più tardi verso gli spalti James ha potuto tirare un sospiro di sollievo: Zhuri aveva trovato le sue caramelle. Caso risolto, meglio concentrarsi sui Bulls per un po’…