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NBA, Shaqtin a Fool, l'ennesima magia di Manu Ginobili: segna da tre… ma non se ne accorge nessuno!

NBA

L'argentino segna (involontariamente) da tre punti ma la cosa passa inosservata: Popovich non se ne accorge, gli arbitri neppure, Michael Beasley riparte in palleggio come niente fosse. Ma l'instant review da ragione al giocatore degli Spurs: tre dei suoi 12 punti sono tutti da vedere

Con una manciata di secondi sul cronometro del terzo quarto, al Madison Square Garden va in scena un’azione che sembra creata apposta per i bloopers di fine anno: protagonista Manu Ginobili, che riceve in punta da Kyle Anderson, appena dietro la linea da tre punti, e cerca un lob per LaMarcus Aldridge sotto canestro. Il passaggio dell’argentino però non trova le mani del suo n°12 quanto invece, direttamente, il fondo della retina, per un canestro talmente inatteso… che non se ne accorge nessuno. Non gli arbitri, convinti che il passaggio abbia incocciato il primo ferro, non coach Popovich in panchina, che rimane impassibile, né Michael Beasley in campo, che raccoglie il pallone e inizia la transizione dei Knicks in palleggio prima che lo stesso Ginobili e gli altri suoi compagni degli Spurs riescano a convincere la terna arbitrale a rivedere l’azione al monitor. “In tutta onestà: non ho visto la palla entrare. Per nulla”, ammette Popovich nel post-partita. “Poi tutti hanno iniziato a tirarmi per la giacca per dirmi che avevamo segnato. Allora ho iniziato a ripeterlo anch’io, e da lì in avanti ho fatto finta di averlo sempre saputo”. Stessa impressione anche per Beasley: “Ero convinto si trattasse di un normale rimbalzo, non ho assolutamente visto la palla entrare”. Se n’è accorto ovviamente il diretto interessato, Ginobili, pronto a reclamare i suoi tre punti in più sul tabellino: “Sono impazzito – ammette – perché quando ti capita di fare un canestro così vuoi che conti. È stata una situazione stranissima, lo ammetto, ma poi ha prevalso il buon senso: gli arbitri hanno accettato di andare a rivedere l’azione e ci hanno concesso il canestro”. Sbagliando ancora, in un primo momento, perché inizialmente il tiro di Ginobili è stato contato da due punti. Solo alla fine del terzo quarto, nella pausa prima degli ultimi dodici minuti di gara, il canestro è poi stato giustamente considerato da tre punti. Per la gioia del n°20 nero-argento, che si è divertito a ironizzare: “Un tiro su cui ho lavorato a lungo, finalmente sono riuscito a perfezionarlo. Scherzi a parte, volevo darla a LaMarcus in lob perché il difensore gli stava davanti ma dovevo farlo in fretta perché era in area già da un paio di secondi. Ho messo troppo forza nel passaggio, ma si è rivelato perfetto come tiro”, la sua conclusione. 

A Ginobili risponde Michael Beasley: che fatica fare canestro!

Quello dell’argentino ex Reggio Calabria e Bologna non è l’unico canestro curioso della sfida tra Knicks e Spurs, evidentemente una miniera d’oro per compilare highlight divertenti. I 18 punti segnati da Michael Beasley, infatti, comprendono anche un tiro scoccato dalla lunetta con la mano di Davis Bertans in faccia che prima di trovare il fondo della retina compie non uno, non due, non tre, non quattro ma ben cinque giri completi del ferro! Un modo di dire molto usato oltreoceano parla di “shooter’s roll”, termine da noi ben reso con la traduzione “tiro morbido entra sempre”. E quelle di Beasley, lo sappiamo, sono due tra le mani più morbide di tutta la lega!