I Sixers chiudono una trasferta di quattro gare vincendo contro i Nets, mandando otto giocatori in doppia cifra guidati da un Joel Embiid da 21 punti e 8 rimbalzi. Per Marco Belinelli 13 punti, il migliore dalla panchina, mentre ai padroni di casa non bastano i 26 di D’Angelo Russell.
Non hai Sky? Guarda lo Sport che ami subito e senza contratto su NOW TV! Clicca qui
Brooklyn Nets-Philadelphia 76ers 97-120
TABELLINO
Per una squadra giovane, un mese e mezzo può fare tutta la differenza del mondo. A fine gennaio i Philadelphia 76ers persero malamente a Brooklyn contro i Nets in una delle tante partite in cui abbassavano il loro livello adattandosi a quello degli avversari, un difetto tipico delle squadre giovani; ieri notte invece hanno preso subito possesso della partita con un primo quarto da 37-25 con l’80% al tiro, il migliore della loro stagione, e hanno veleggiato fino a una larga vittoria di 23 punti chiudendo con il 52% dal campo e sole 10 palle perse. Solamente nel terzo quarto gli ospiti hanno avuto bisogno di due timeout da parte del proprio allenatore Brett Brown, preoccupato dai rientri concessi fino al -6 ai Nets, ma i Sixers si sono ripresi da quei momenti di sbandamento chiudendo in parità una trasferta di quattro partite consecutive. “Stiamo imparando: in queste partite, per quanto si voglia vincere, stiamo cercando di risalire la catena alimentare” il commento del coach, che a fine gara ha avuto ben otto giocatori in doppia cifra — tutti i titolari guidati dai 21+8 di Joel Embiid e le prime tre riserve guidate dai 13 punti di Marco Belinelli, autore di un paio di canestri consecutivi nell’ultimo quarto per spingere i suoi fino al +24. Il nostro connazionale e Ersan Ilyasova si stanno rivelando una gradita sorpresa per i Sixers, che prima delle loro aggiunte erano decisamente sbilanciati concentrando tutto il talento nel quintetto base. “Loro due ci danno una possibilità maggiore di vincere ai playoff” ha spiegato Brown. “Con il gruppo che avevamo, non eravamo lontani. Ma con loro le cose cambiano: forniscono una presenza da veterani che ci serviva”. Sostenuti dal solito nutrito gruppo di tifosi (che a un certo punto hanno fatto partire cori per i Philadelphia Eagles campioni del Super Bowl), Philadelphia ora vede non solo la possibilità di tornare ai playoff dopo sei anni di assenza, ma anche quella di poter sorpassare Washington al quinto posto in classifica, visto che gli Wizards sono distanti solamente una partita con ancora 17 gare da disputare per chiudere la stagione, peraltro con il calendario più facile di tutta la lega. Sognare costa poco.
Brooklyn in caduta libera: 13 sconfitte nelle ultime 15
Chi invece continua a sperare in un futuro migliore è Brooklyn, che dopo quella vittoria ai danni dei Sixers ha perso 13 delle successive 15 partite. Neanche un D’Angelo Russell da 26 punti e il fatto di essere comunque rientrati da -19 a -6 può farli sorridere particolarmente. “Dobbiamo trattare ogni squadra come se fosse Golden State, perché quando usciamo in campo pronti a competere, tutti fanno un passo avanti” ha detto l’ex playmaker dei Lakers. “Non siamo durati 48 minuti, ma contro gli Warriors abbiamo cominciato la partita e ci siamo dati una chance. Oggi non è andata così”. I Nets hanno faticato soprattutto in attacco, venendo tenuti a soli 28 tiri da tre (normalmente viaggiano a 35) e vivendo momenti di grave difficoltà offensiva specialmente nell’ultimo quarto, quando sono stati tenuti senza canestri dal campo fino a quando non mancavano poco più di due minuti alla fine. Contenere Embiid, poi, si è rivelato compito decisamente troppo improbo per la difesa dei Nets, visto che l’All-Star ha chiuso con 9/17 al tiro in poco più di 26 minuti. “Stasera avevo più energia e ho giocato meglio rispetto alle ultime tre o quattro partite” ha ammesso Embiid dopo la gara. “Stasera volevo andare in post basso, giocarmi isolamenti profondi ed essere una belva là sotto: sono andato meglio, ma non sono ancora al livello a cui dovrei essere”. Il resto della lega è avvisato.