Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, le parole di Ettore Messina: "C'era tanta tristezza, ma sono orgoglioso di tutti"

NBA

Le dichiarazioni nel post partita dell'allenatore italiano, al suo debutto da head coach in una gara di playoff NBA, vogliono sottolineare i lati positivi di quanto fatto comunque vedere dagli Spurs: "Facciamo fatica a segnare, ma mi tolgo il cappello davanti allo sforzo di tutti"

A pochi minuti dalla fine della sua prima gara da playoff allenata da head coach, Ettore Messina ha dovuto rispondere alle consuete domande dei giornalisti USA, in una conferenza stampa dai toni necessariamente dimessi in cui ha fornito la propria versione della terza sconfitta nella serie dei suoi Spurs e delle difficoltà nel dover superare assieme, di squadra, il momento difficile seguito al lutto che ha colpito coach Gregg Popovich: “Gara-3 è stata ancora più speciale da questo punto di vista ma credo che lo sforzo dei ragazzi – Tony [Parker] e Manu [Ginobili] su tutti – sia stato eccellente in tutte queste prime tre partite, soprattutto dal punto di vista difensivo. Ci stanno provando, si buttano su ogni palla vagante, accettano i cambi difensivi, devono fare i conti con gli aggiustamenti pensati di partita in partita. In attacco come è facile vedere è tutto più difficile, stiamo facendo fatica a segnare perché loro sono atletici, molto bravi a cambiare su ogni avversario e stanno provando a strappare il pallone dalle mani di LaMarcus Aldridge appena lo riceve. Le nostre difficoltà sono tutte lì da vedere, ma dal punto di vista dello sforzo e dell’orgoglio mi tolgo il cappello davanti a quanto messo in campo dai ragazzi”. Chiamato a prendere in mano la squadra già sotto 2-0, con il compito di provare a dare la propria impronta alla terza sfida della serie, Messina parla di un piccolo cambiamento concordato già nel prepartita: “La nostra volontà era quella di avere un po’ più di centimetri e presenza fisica in campo, sempre che le circostanze – i falli, la stanchezza, ecc. – ce lo concedessero. Non è comunque facile contro di loro, perché hanno due Hall of Famer che oltre al talento hanno proprio centimetri e stazza, per cui se proviamo a marcarli con giocatori più piccoli possono portarli in post ma se gli mettiamo contro giocatori meno atletici finisce che li perdono nei cambi. Detto questo, ripeto quanto detto sopra: l’intenzione era di avere in campo una squadra un po’ più alta e con più tiro che nelle prime due gare”. Una contromisura che non è servita però a evitare il terzo ko in tre partite, che oggi fa sprofondare gli Spurs in un baratro (0-3) da cui nessuna squadra è mai risalita nei playoff: “Dobbiamo evitare di lasciarci andare alla frustrazione delle sconfitte, non dobbiamo deprimerci – dice orgoglioso il tecnico italiano – perché stiamo provando a fare il possibile. In attacco dobbiamo continuare a muovere la palla e prenderci i tiri smarcati che riusciamo a costruirci. Lo ripeto: non dobbiamo avere vergogna di nulla, stiamo affrontando una squadra fortissima al termine di un’annata per noi molto difficile in cui siamo comunque riusciti a raggiungere l’obiettivo dei playoff. Dobbiamo essere orgogliosi di quanto abbiamo dimostrato sul campo”. 

Orgoglio Spurs

Un orgoglio che Messina estende anche al comportamento tenuto da tutti i giocatori e da tutti i membri dell’organizzazione Spurs: “I ragazzi in palestra sono stati fantastici, ognuno ha dato il massimo, non ho nulla di cui lamentarmi dal punto di vista dell’approccio, davvero. C’era tanta tristezza, più che altro. Come squadra non credo che quello che è successo abbia influito sulla preparazione mentale alla gara, perché abbiamo in squadra grandi professionisti e grandi ragazzi; individualmente invece penso che ognuno reagisca a  modo proprio a una notizia del genere, ma non potete chiedermi di valutarli uno per uno, non ho gli strumenti per farlo. Sono stati tutti fantastici, hanno provato ad aiutarsi a vicenda, affrontando un momento del genere come va affrontato, contando sull’amicizia reciproca”. Le ultime due domande lo riguardano di più dal punto di vista personale, investigando la sua presenza in panchina anche in gara-4 e alludendo alla proposta di intervista ricevuta dagli Charlotte Hornets: “Non sono domande a cui vadano date risposte stasera – taglia corto Messina – non credo sia il momento di commentare voci o rumors che arrivano da chissà dove o chissà chi. Per domenica ne parleremo tutti assieme, con Pop, e valuteremo cos’è meglio fare, ma non è certo questa la cosa più importante ora”.