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NBA Combine, Michael Porter Jr.: "Sono il prospetto migliore". Mo Bamba da record

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Le squadre NBA, certe della posizione delle loro scelte dopo la Lottery, iniziano a sezionare in ogni aspetto i nuovi prospetti che dal prossimo ottobre faranno parte della lega. Porter Jr. non ha dubbi sulle sue qualità, mentre a prendersi la scena è Mo Bamba

All’appuntamento con la NBA Combine 2018 - le giornate in cui le franchigie osservano, misurano e parlano con quelli che saranno i prossimi rookie – ogni inezia, parola o centimetro è utile per ponderare la propria scelta. Per evitare di sprecare un’occasione che dai Phoenix Suns in giù può essere molto ghiotta. Al tempo stesso è una vetrina unica per giovani 19enni a caccia di attenzioni e di un contratto che potrebbe cambiargli la vita. E così anche il tono delle dichiarazioni inevitabilmente sale di un paio d’ottave. Michael Porter Jr. ad esempio è convinto di essere il miglior prospetto al prossimo Draft, nonostante l’infortunio che lo ha costretto a operarsi alla schiena e a saltare quasi tutta la stagione collegiale con Missouri. Non ci fosse stato quello, la prima scelta sarebbe stata scontata, almeno a detta sua: “Senza ombra di dubbio sarei stato il primo a essere selezionato. Ho giocato contro i migliori prospetti di questo Draft, sono dei grandi talenti, ma io sono una spanna sopra tutti gli altri. E non vedo l’ora di mettere in mostra tutto quello che sono in grado di fare”. Lo scorso anno Porter Jr. era forse il prospetto più interessante in uscita dalla high school, indicato da molti come il giocatore su cui puntare forte. I problemi alla schiena però non ne hanno permesso il definitivo sviluppo, nonostante lui assicuri (e ci mancherebbe altro) che l’infortunio è totalmente recuperato: “Mi sono fatto male alla schiena nel mio anno da sophomore al liceo, quando un avversario mi tagliò la strada dietro le spalle. Il giorno dopo sbagliando scesi in campo al posto di riposare, così come tutto il lavoro fatto in palestra peggiorò le cose. Quando mi sono operato alla schiena è stata una liberazione, un nuovo inizio che mi permetterà di far esplodere tutto il mio potenziale”. Una sicurezza nelle parole confermata anche dal lungo elenco di incontri che sta sostenendo in queste ore: New York Knicks, Dallas Mavericks, Philadelphia 76ers, Phoenix Suns, Cleveland Cavaliers, Atlanta Hawks, Memphis Grizzlies, Houston Rockets e L.A. Clippers. E ancora mancano Sacramento Kings, Charlotte Hornets, Oklahoma City Thunder e Boston Celtics. Insomma, l’imbarazzo della scelta, se solo non toccasse agli altri fare il suo nome.

Bamba più lungo di sempre, mentre Ayton è il favorito per la n°1

Nel frattempo a mostrarsi è stato soprattutto Mo Bamba, l’ennesimo passo in avanti nella darwiniana crescita dei lunghi NBA. Il centro di Texas infatti è il giocatore con il wingspan (la distanza tra le estremità delle dita con le braccia larghe all’altezza delle spalle) più largo mai misurato in una Combine NBA. Con i suoi 238 centimetri Bamba aggiorna il record fissato da Rudy Gobert, alzando ancora più in alto l’asticella e facendo salire le sue quotazioni. Come ripete un vecchio adagio spesso ripetuto dai trainer NBA, l’altezza è l’unica caratteristica che nessuno staff può insegnare a un ragazzo. Nel frattempo a Phoenix il grattacapo che metterà a dura prova la dirigenza dell’Arizona è quello che pone i Suns davanti al bivio Doncic-Ayton. Un dubbio che secondo quanto detto da John Gambadoro (storico beat-writer e giornalista vicino ai Suns), sembra essere già risolto: Phoenix “al 100%” punterà sul lungo di Arizona, by-passando dunque la point guard del Real Madrid, nonostante il forte legame con il neo-allenatore Kokoskov. In quel caso Doncic finirebbe molto probabilmente ai Kings di Vlade Divac e non più in giù di così, sempre che decida di sciogliere i suoi dubbi e partire per gli USA.