Il n°0 dei Cavaliers è ancora alle prese con i postumi del colpo subito alla testa contro Boston e potrebbe non farcela in tempo per giocare gara-1: un'evenienza che metterebbe spalle al muro i Cavaliers, che già partono sfavoriti contro gli Warriors
Non è questione di pretattica, ma genuina preoccupazione. Se in casa Warriors tutti corrono al capezzale di Andre Iguodala, sperando che il secondo consulto medico a cui si sottoporrà gli permetta di recuperare più in fretta, dall’altra parte se possibile la situazione è ancora più delicata. La rotazione già limitata e inferiore per profondità e talento di Cleveland, potrebbe non disporre nella sfida d’apertura di Kevin Love; di gran lunga il miglior giocatore dei Cavs il cui nome non inizi per Le e finisca per Bron. Il n°0 dei vicecampioni NBA è alle prese con il protocollo obbligatorio imposto dalla lega dopo aver subito un duro colpo alla testa in gara-6 contro Boston. Un contatto con Jayson Tatum che lo ha messo fuori causa nell’ultimo e decisivo scontro al TD Garden e che potrebbe fargli saltare anche il primo episodio delle NBA Finals: “Non sono sicuro che Love ci sarà in gara-1”, è stato il laconico commento di coach Tyronn Lue, partito con tutta la squadra in direzione San Francisco e pronto ad affrontare la terza serie finale consecutiva da quando siede sulla panchina di Cleveland. Love resta l’unica alternativa credibile nell’attacco dei Cavs quando James ha necessità di tirare il fiato; giocatore capace di segnare canestri pesanti e soprattutto di garantire continuità in attacco. Nonostante il 29esimo posto in stagione per rendimento difensivo, il principale problema di Cleveland in questi playoff spesso è stata la capacità di fare canestro. Una prolungata siccità a cui solo un LeBron James da leggenda è riuscito a porre rimedio, distribuendo 40elli e triple doppie a ripetizione e conquistando in proprio l’ottava finale NBA consecutiva. Affrontare gli Warriors però è un’altra cosa, come dimostrano le quote dei bookmakers che non hanno dubbi su quale sarà la squadra a mettere le mani sul Larry O’Brien Trophy. Già lo scorso anno l’arrivo di Kevin Durant aveva alterato i valori e l’equilibrio manifestato dalle due squadre nei primi due incroci sul finire della stagione, rendendo senza storia la sfida. Adesso, se possibile, il canyon si è allargato ancora di più: togliere dalla contesa anche Love sarebbe l’ennesimo indizio che farebbe pendere l’ago della bilancia verso gli Warriors.