NBA Finals, sempre Durant, sempre gara-3: la sua tripla regala il 3-0 nella serie a Golden State
NBAKevin Durant fissa il suo nuovo massimo in carriera ai playoff nel momento più importante delle Finals, regalandosi una partita da 43 punti e segnando una tripla molto simile a quella che decise la prima sfida della Quicken Loans Arena anche 12 mesi fa
“Ho ritenuto che quello fosse un buon tiro: l’ho preso e l’ho segnato”. Beh, facile a dirsi e molto più difficile a farsi, a meno che non ti chiami Kevin Durant e sei in una serata da stato di grazia. Il n°35 degli Warriors infatti sceglie la partita migliore della serie per regalarsi la sua miglior prestazione alle Finals e ai playoff, chiudendo con 43 punti e aggiornando il suo massimo in carriera nella post-season. Cifre da capogiro, unite a un’efficienza contro cui la difesa dei Cavaliers non ha saputo opporre resistenza: 15/23 dal campo, 6/9 dall’arco, 13 rimbalzi, sette assist e +15 di plus/minus in una serata in cui gli Warriors hanno fatto tanta fatica in attacco. Steph Curry fa cilecca più e più volte dall'arco e non solo (anche se due canestri decisivi negli ultimi minuti portano la sua firma), Klay Thompson non trova mai ritmo e tutti gli Warriors che non si chiamano Durant chiudono con un pessimo 3/17 complessivo dalla lunga distanza a referto. Già, il canestro da lontano, quello che lo scorso anno ha consacrato KD come l’MVP di una finale dominata e ha fatto capire al mondo di poter essere decisivo anche in una squadra come Golden State. Questa stagione invece, dopo i primi due episodi passati nel silenzio generale lontano dai riflettori (26 punti fischiettando in entrambi, mai in carriera meno di 25 alle Finals), l’esplosione è arrivata a Cleveland, prendendosi di forza e per necessità il palcoscenico. Anche Golden State per una volta è sembrata piegarsi alla logica del più forte, mettendo da parte la circolazione e affidando pallone, speranze e responsabilità nelle mani di Durant. Una performance già entrata negli annali e chiusa con la ciliegina sulla torta che sa di dejà vu: stesso lato del campo, stesso momento della partita, distanza se possibile ancora maggiore dal ferro. Una tripla folgorante, "un lampo che colpisce due volte" come l'ha definita Flavio Tranquillo in telecronaca. Una condanna in cassazione per i Cavaliers, che si sgonfiano negli ultimi secondi, tramortiti e beffati ancora una volta da KD. La conferma della superiorità di Golden State, arrivata ormai a un passo dal titolo in back-to-back, su cui anche Durant ha deciso di mettere in maniera definitiva il suo marchio.