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NBA, Markelle Fultz cambia allenatore del tiro: "Sarà perfetto entro la fine dell'estate"

NBA

La prima scelta assoluta al Draft 2017 ha deciso di affidarsi al celebre Drew Hanlen, che in passato ha lavorato con Joel Embiid, Bradley Beal e Jayson Tatum. "Il suo tiro era completamente rotto, ma sta facendo passi da gigante. Entro la fine dell'estate sarà perfetto". I Sixers, però, lo hanno reso disponibile in diversi scambi nella notte del Draft

L’estate è da sempre il momento in cui i giocatori della NBA hanno il tempo e la tranquillità necessaria per poter lavorare sul proprio gioco. Lontano dai riflettori delle arene e dai mille viaggi aerei necessari per completare le 82 partite della stagione (più i playoff), i protagonisti della lega si chiudono in palestra per migliorare e ripresentarsi alla stagione successiva come giocatori più completi e più rifiniti. Per uno in particolare, però, questa estate è di importanza fondamentale: Markelle Fultz ha cominciato l’incubo della sua stagione da rookie proprio in estate, rimettendo mano alla sua meccanica di tiro insieme a un trainer amico di famiglia e distruggendo completamente la fluidità del movimento che aveva convinto i Philadelphia 76ers a cedere una scelta al Draft per salire alla scelta numero 1 per selezionarlo. Dopo una stagione tremenda contrassegnata dalle tante voci su quanto successo, rimbalzando le responsabilità da una parte all’altra senza mai riuscire a identificare il colpevole, Fultz ha comprensibilmente deciso di dedicare la sua estate a rimettere a posto la sua meccanica di tiro. E per farlo ha chiamato il trainer più in ascesa in questo momento, l’ormai celebre Drew Hanlen, che in passato ha aiutato All-Star del calibro di Bradley Beal e soprattutto Joel Embiid a migliorare il proprio gioco durante l’estate, ma recentemente ha seguito anche Jayson Tatum e Mo Bamba in avvicinamento al Draft. Hanlen ha parlato a lungo al Talking Schmidt Podcast di come è nato il suo rapporto con Fultz e di come stia provando a rimettere a posto il suo tiro: “Con Markelle, ovviamente, è stato uno dei casi più acclarati di yip della storia del basket” ha dichiarato nell’intervista, facendo riferimento a un termine molto specifico. Per “yip”, infatti, si intende la perdita della capacità motoria in un atleta, dimenticando completamente come si esegue un gesto tecnico solitamente memorizzato nella memoria muscolare (come lo swing nel golf o il lancio di una freccetta).

La ricostruzione del tiro e i particolari metodi motivazionali: “Tatum è il più forte del Draft”

Senza stare a speculare su chi abbia le responsabilità per quanto è successo al tiro di Fultz (che comunque, a fine stagione, ha fatto intravedere buone cose, realizzando la tripla doppia più giovane di sempre), Hanlen si è messo al lavoro per ricostruire da capo la meccanica di tiro eliminando le “interruzioni” che avevano del tutto compromesso la fluidità del suo movimento. L’approccio, però, è stato molto particolare: “Conoscevo Markelle per via di Joel [Embiid], passando tanto tempo a Philadelphia a lavorare con lui. Sostanzialmente gli ho detto: ‘Ascolta Markelle, mi farai diventare molto famoso e mi farai guadagnare un sacco di soldi quando metterò a posto il tuo tiro e potrò rivendermi il tuo programma. La buona notizia è che non posso fallire, perché non può andare peggio di così. Dammi una chance, lascia che ti aiuti a tornare quello che eri’. A quel punto lui si è messo a ridere e io gli ho detto: ‘Ci sono due motivi per cui voglio allenarti. Il primo: voglio rimetterti in carreggiata, facendoti ritrovare l’amore per la pallacanestro e la voglia di avere successo. Seconda cosa: arrogantemente voglio poter dire a tutti quanti che sono stato io a rimetterti a posto’”. Un approccio sicuramente “diverso”, ma che non ha tralasciato il vero obiettivo: “Abbiamo cominciato con una risata, ma poi abbiamo lavorato duro. Passiamo un paio di ore in palestra tutti i giorni: per ora il programma sta procedendo bene e sta avendo successo con il suo nuovo stile di tiro, ritrovando quella fluidità che lo aveva reso la prima scelta assoluta al Draft. Al momento siamo più avanti rispetto a quando avrei pensato: ritenevo che mi ci volessero almeno sei settimane per avere un tiro in sospensione decente, ma già alla seconda era in grado di tirare bene. Non è ancora perfetto, ma entro la fine dell’estate lo sarà: a quel punto mostrerà a tutti perché è stato scelto alla 1”. Questo però non significa che sia tutto rose e fiori, anzi: Hanlen è famoso per punzecchiare i propri giocatori per motivarli ulteriormente, e nel caso di Fultz ha scelto un colpo veramente basso: “Tutti i giorni gli ripeto che credo ancora che Jayson Tatum [un altro che ha lavorato con lui, ndr] è il miglior giocatore dell’ultimo Draft…”.

Philadelphia aspetta, ma intanto sonda il mercato

I Sixers aspettano con ansia di riaccogliere tra le loro braccia il giocatore su cui hanno investito così tanto, ma per il momento ragionevolmente preferiscono procedere con estrema cautela. Innanzitutto Fultz non dovrebbe prendere parte alla Summer League di Las Vegas, anche se i roster ancora non sono stati annunciati e qualche speranza di vederlo in un contesto di cinque contro cinque rimane. Hanlen, però, ha detto in passato che il suo "trattamento" necessita di tre mesi di completa concentrazione solo su quello, perché giocare anche solo una partitella può portare a un ritorno delle vecchie abitudine e della vecchia meccanica. Ad ogni modo, secondo quanto rivelato da Keith Pompey del Philadelphia Inquirer la prima scelta del Draft 2017 è stata resa disponibile sul mercato, inserito in un pacchetto contenente anche delle scelte (la 10 e la 26) per arrivare a quella stella in grado di far fare il salto di qualità al gruppo guidato da Ben Simmons e Joel Embiid. Ovviamente Fultz non è stato messo sul mercato “tanto per farlo” (tanto è vero che poi lo scambio realizzato con Phoenix non lo ha coinvolto), ed è probabile che venga “sacrificato” solo per arrivare a un giocatore del calibro di un Kawhi Leonard, ma nel caso i Sixers non si farebbero troppi problemi a tenerlo con loro e vedere se quel tiro modificato ridarà loro il giocatore ammirato nel suo unico anno a Washington. Nel caso succedesse, Drew Hanlen diventerebbe legittimamente uno dei più grandi eroi del Process.