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NBA, questa casa non è un nightclub: i party di Brandon Jennings fanno infuriare i vicini

NBA

Da Los Angeles rimbalza la notizia che i vicini della point guard dei Bucks avrebbero chiamato 30-40 volte la polizia esasperati dal rumore assordante proveniente a ogni ora della notte da casa Jennings. Ma il giocatore si difende...

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Brandon Jennings ama Los Angeles. Ci è nato, ci è cresciuto, non perde occasione per ricordare che le strade di L.A. sono il posto da cui proviene. Oggi gioca a Milwaukee ma appena la stagione dei Bucks finisce il ritorno a Ovest è quasi immediato – per la sua gioia e, sembra, per la disperazione dei suoi vicini di casa. Secondo una notizia diffusa da TMZ Sports e ripresa da Complex, i vicini di Jennings avrebbero chiamato la polizia locale tra le 30 e le 40 volte per lamentarsi del rumore assordante proveniente dalla casa della point guard dei Bucks, i cui party evidentemente prevedono una colonna sonora importante. L’ultimo episodio risale alle prime ore del mattino del 5 luglio, gli strascichi di una festa ovviamente dedicata a quello che in America chiamano Indipendence Day, il giorno dell’indipendenza (4 luglio), occasione in cui la stragrande maggioranza degli americani si concede un giorno di relax e festa. “Non ho niente contro le feste – ha dichiarato uno dei vicini di casa di Jennings, Ivan Kuznetsov – far festa è un diritto sacrosanto ma non in un posto dove il resto delle persone cerca di riposarsi e dormire”, visto la natura prettamente residenziale del quartiere dove vive il giocatore di Milwaukee. “Casa Jennings sembra un nightclub – fanno sapere i vicini – con party pazzeschi, musica assordante e folle oceaniche quasi ogni sera della settimana”. Un racconto che ha fatto infuriare lo stesso giocatore, che sui social si è difeso con l’evidenza del suo calendario di giocatore NBA: “Credo di essere a casa 2 giorni alla settimana al massimo. Sono sempre a Milwaukee. Immagino sia difficile che…”, il suo primo messaggio affidato a Twitter, cui ha fatto seguito una spiegazione ancora più specifica: “Come faccio a organizzare tutti questi party pazzeschi se non sono neppure a L.A.? Ne ho organizzati due! Uno durante la stagione per i miei compagni di squadra e poi quello del 4 luglio. Per il resto sono sempre stato a Milwaukee 4 giorni alla settimana. LOL”, invitando poi tifosi e semplici curiosi a dare un’occhiata al suo profilo Instagram e scoprire la sua dimensione casalinga (Jennings papà che gioca in piscina con i suoi figli) che appare lontanissima dall’animale da party descritto dai vicini esasperati.