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Mercato NBA, Sacramento “ruba” tutti: presi Bjelica e Ferrell dopo le promesse ad altri

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Dopo aver dato le proprie parole a Philadelphia e Dallas, sia Nemanja Bjelica che Yogi Ferrell si sono rimangiati quanto promesso e hanno deciso di firmare con i Sacramento Kings, che offrivano più soldi e più spazio in campo rispetto alle altre squadre. Per il primo c’è un triennale da 20.5 milioni, per il secondo un biennale da 6.2.

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Negli ultimi giorni di free agency si è assistito a due casi particolarmente strani. Non siamo ai livelli di DeAndre Jordan nel 2015, quando si rimangiò la parola data ai Dallas Mavericks rifirmando con gli L.A. Clippers dopo un ripensamento pieno di emoji, ma neanche ci si va così tanto lontano. Sia Nemanja Bjelica che Yogi Ferrell, infatti, hanno fatto la stessa identica cosa, tirandosi indietro dall’accordo verbale raggiunto rispettivamente con i Philadelphia 76ers e con i Dallas Mavericks per firmare contratti più remunerativi con i Sacramento Kings. Un comportamento inconsueto in NBA, dove la parola data conta quasi quanto una firma sul contratto, e che avrà strascichi a livello di rapporti tra le franchigie “tradite” e gli agenti che rappresentano i giocatori. Bjelica, in particolare, ha tenuto un comportamento tutt’altro che professionale: dopo aver raggiunto l’accordo con i Sixers (ma prima di aver messo la firma sul contratto), nei giorni scorsi ha informato la squadra di voler passare la prossima stagione in Europa adducendo principalmente motivazioni familiari. Poi, dopo aver parlato a lungo con il GM dei Kings (e suo connazionale) Vlade Divac, Bjelica ha accettato il triennale da 20.5 milioni complessivi ed è diventato un nuovo giocatore di Sacramento. “Vlade è un’icona del nostro paese e ha una prospettiva unica nel sapere cosa serve per metterti in una situazione di successo” ha detto il serbo a Yahoo Sports. “La fiducia e l’impegno di questa organizzazione nei miei confronti e nella mia famiglia sono state straordinarie. Sono pronto a fare tutto quello che posso per aiutare i Kings ed essere parte della comunità di Sacramento”.

Il caso Ferrell: accordo il giovedì e parola rimangiata il venerdì

Il modo in cui Yogi Ferrell ha lasciato i Dallas Mavericks è stato meno drammatico, ma non meno complesso da districare. Ferrell era un restricted free agent ma, non essendo arrivate offerte, i Mavericks avevano ritirato la qualifying offer da 2.9 milioni settimana scorsa in una mossa che era stata considerata come una formalità, visto che le trattative per un rinnovo erano già a buon punto. Negoziazioni che poi si sono concretizzate in un biennale da 5.3 milioni di dollari nella giornata di giovedì, mettendo fine a questo piccolo caso della free agency 2018. Solo che all’indomani Ferrell ha deciso di fare un passo indietro rispetto a quella stretta di mano e ha rapidamente raggiunto un accordo proprio con i Sacramento Kings per un contratto della stessa durata (due anni) ma quasi un milione di dollari in più (6.2 milioni, per quanto la tassazione della California sia peggiore di quella del Texas). Viene da chiedersi come verranno accolti i due giocatori alla prima partita sul campo delle loro (quasi) ex squadre.