Le voci di un imminente firma del n°3 per un'ultima stagione in maglia Heat vengono immediatamente smentite dal giocatore stesso sui social, mentre la mogie twitta un messaggio che assomiglia tanto a un bilancio finale
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Sono rimasti pochi i giocatori di nome della NBA il cui futuro per il prossimo anno è ancora incerto. Insieme a quelli di Jamal Crawford (l’ultimo anno ai Timberwolves), due ex Warriors come Nick Young (che si dice interessi ai Rockets) e David West, quello di Dwyane Wade è sicuramente il più prestigioso. Tre volte campione NBA, un’autentica bandiera per i Miami Heat, il n°3 ex Marquette deve ancora scegliere le riserve sul suo futuro, ma le alternative sembrano essere due: un ultimo anno in South Florida oppure il ritiro. A smentire immediatamente le voci emerse da una radio di Houston che davano imminente il rinnovo annuale tra Miami e Wade, per un’ultima stagione d’addio con gli Heat (la sedicesima nella lega), è arrivata una smentita abbastanza secca da parte di altre fonti ben informate, pronte non solo a negare che una firma possa essere vicina ma a confermare che l’opzione del ritiro viene preso in seria considerazione dal giocatore soprannominato “Flash”. Proprio Wade stesso, su Twitter, ha voluto smentire in prima persona la notizia di una sua imminente firma, con un messaggio contenente due semplici parole, di grande attualità: “Fake news”. Sempre sui social è voluta intervenire anche la moglie di Wade, Gabrielle Union, che senza rivelare nessun tipo di scoop al riguardo ha però espresso una propria preferenza personale (“Spero non sia la fine”) unita a una considerazione generale che però sa già di bilancio finale (“Dwyane Wade ha avuto una carriera che molti giocatori si sognano. È una leggenda. Un’icona. Ed è pure carino”. Ai destini del n°3 sembrano tra l’altro legati anche quelli di un altro grande veterano, Udonis Haslem, entrato nella lega proprio con Wade e intenzionato a uscirne con ogni probabilità ancora in accoppiata: gli Heat hanno fatto sapere di gradire il ritorno di entrambe le loro bandiere, ma gli accordi necessari alle rispettive firme sono ancora da trovare.