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NBA, parla LeBron James: "Perdere le Finals 2011 è stato il mio più grande risultato"

NBA

Nel secondo episodio del suo nuovo programma tv, LeBron James è tornato a parlare del momento più basso della sua carriera, le Finals perse nel 2011 contro Dallas. "Non sono felice di aver perso, ma oggi sono contento di quello che mi ha costretto a fare. Quello non è stato il più grande fallimento della mia vita: è stato il più grande risultato che ho ottenuto"

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"Preferisco fallire rimanendo fedele a quello che sono, piuttosto che avere successo essendo qualcuno che non sono". Con queste parole LeBron James ha fatto capire subito il tono della sua nuova esperienza televisiva, The Shop, programma settimanale su HBO in compagnia del suo business partner Maverick Carter in cui tiene a colloquio diversi personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo. In questo secondo episodio James prima ha ospitato nel suo barber shop diversi giocatori del mondo del basket, da Ben Simmons a Victor Oladipo fino a Mohamed Bamba e Elena Delle Donne, e poi ha lasciato spazio al suo ospite d’onore, il rapper Drake. Proprio durante questa seconda parte della puntata lui, Drake e Carter hanno toccato un tasto molto interessante: la capacità di rialzarsi dopo una caduta. "Per creare una grande storia ci vuole perseveranza, e per avere perseveranza ci vogliono gli alti e i bassi da cui risalire" ha commentato il rapper canadese, che successivamente ha spiegato per la prima volta la sua querelle estiva con Kanye West. "Se vedi uno mantenere sempre lo stesso livello e vincere sempre, ti viene da chiederti davvero quanto ti piaccia". Una considerazione a cui James ha risposto con una frase ad effetto – "Anche Cenerentola una volta ha perso la sua scarpetta" – che Drake ha salutato immediatamente dicendo “Oh, questa è una barra, magari te la rubo” per una delle sue canzoni.

James: "Dopo le Finals 2011 mi sono detto: 'Ma che ca…o hai fatto?'"

Poi il discorso si è fatto più serio e LeBron è tornato a parlare di quello che probabilmente viene considerato il punto più basso della sua carriera: la sconfitta nelle Finals del 2011 contro i Dallas Mavericks. "Avevo fatto otto grandi stagioni prima di andare a Miami e pensavo che sarebbe stato facile, perché mi stavo unendo a dei veri giocatori" ha cominciato LeBron, facendo riferimento a Dwyane Wade e Chris Bosh. I Big Three, però, al loro primo anno assieme non riuscirono a portare a casa il titolo, con James ben lontano dai suoi standard nel corso della serie contro i Mavs: "Dopo aver perso quelle Finali ho sentito il mondo crollarmi addosso. Stavo vivendo un ruolo [quello del “cattivo”, ndr] che non mi si addiceva, ma mi ci sono ritrovato dentro perché in quel momento della mia vita davo ancora troppa importanza a quello che la gente pensava di me. Eppure quel momento mi ha fatto diventare quello che sono ora: senza quella sconfitta, non sarei a questo punto della mia vita". A quel punto l’amico Carter gli chiede se non si sente quasi felice di aver perso quelle Finals, e James risponde: "Non sono felice di aver perso, ma oggi sono contento di quello che mi ha costretto a fare. Dopo quella serie mi sono guardato dentro e mi sono detto: 'Yo Bron, ma che ca…o hai fatto? Hai pensato troppo su qualsiasi cosa, non hai dato il meglio di te, non hai fatto quello che ci si aspettava da uno come te. E ora non riesci neanche a dormire la notte perché non hai dato tutto quello che avevi, perché sai che potevi fare di più'. Da quel momento in poi mi sono detto che non sarebbe più successo: avrei potuto perdere ancora, avrei potuto non vincere tutto, ma non avrei più permesso a me stesso di fallire in qualsiasi cosa. Quello non è stato il più grande fallimento della mia vita: è stato il più grande risultato che ho ottenuto".