L'azzurro dei Clippers eguaglia il suo massimo stagionale a quota 28 punti (con un perfetto 4/4 da tre) e ne stabilisce uno alla voce rimbalzi, che sono 10. Nella peggior sconfitta stagionale degli Spurs, sconfitti di 39 dai T'Wolves, si salva Belinelli, autore di 11 punti
TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE
WESTBROOK E HARDEN IN TRIPLA DOPPIA, IL PRIMO VINCE, IL SECONDO NO
RISULTATI DELLA NOTTE: 10 TRIPLE DI LILLARD, MOSTRUOSO ANTETOKOUNMPO
L.A. Clippers-Phoenix Suns 115-99
I Clippers hanno vinto sette delle ultime otto gare e vedono la sfida interna contro Phoenix come una buona occasione per allungare la striscia di risultati positivi: una tripla di Danilo Gallinari attorno alla metà del primo quarto porta il vantaggio dei padroni di casa sul +7, provando a costruire un vantaggio che Devin Booker e compagni sono però bravi a ridurre prima (26-22 Clippers il punteggio alla fine del primo quarto) e annullare poi, con le due squadre che vanno all’intervallo sul 49-49. Alla pausa lunga la gara di Gallinari è già di tutto rispetto: l’azzurro ha 15 punti con un solo errore al tiro dal campo (e uno dalla lunetta). È però nel terzo quarto che il n°8 agli ordini di coach Rivers mette quella marcia in più che permette ai suoi di esplodere per 40 punti nel periodo e assicurarsi quel vantaggio che poi le seconde linee di L.A. – con Montrezl Harrell e Lou Williams su tutti – saranno in grado di amministrare comodamente negli ultimi dodici minuti di gara. Il terzo periodo di Gallinari lo vede aggiungere altri 12 punti al suo bottino personale, e solo l’1/2 dalla lunetta a pochi secondi dalla sirena finale gli impedisce di stabilire il suo nuovo massimo stagionale, che invece eguaglia soltanto a quota 28, aggiungendo anche 10 rimbalzi e 4 assist a quella che con ogni probabilità si qualifica come la sua miglior gara dell’anno. Lo confermano anche le sue statistiche al tiro: infallibile dalla grande distanza (4/4 da tre), il Gallo sbaglia soltanto tre tiri dal campo, collezionando i suoi 28 punti finali con un economico 7/10 al tiro, cui aggiunge la consueta precisione dalla lunetta, dove tira 12 liberi mandandone a bersaglio 10. Doc Rivers sorride perché nella gran serata dell’italiano vede anche altri giocatori recitare comunque da protagonisti: chiudono in doppia doppia anche Tobias Harris (18 con 10 rimbalzi) e Boban Marjanovic (12+12), tocca il ventello dalla panchina il solito Lou Williams e ne aggiunge 18 con un efficientissimo 9/14 al tiro Montrezl Harrell. In casa Clippers, grazie anche alla mira perfetta di Gallinari, spiccano le percentuali da tre punti (11/12, oltre il 52%) e il totale dominio a rimbalzo, sia in attacco (18-7) che nei numeri totali (56-34), mentre l’unico dato negativo sta nelle 21 palle perse di squadra da cui i Suns ricavano infatti 27 punti. Gli ospiti però fanno poco meglio anche in questo aspetto (17 perse per 23 punti dei Clippers), tirando invece sotto il 31% dalla grande distanza: coach Kokoskov ha due soli giocatori in doppia cifra nel suo quintetto – il solito Devin Booker top scorer dei suoi a quota 23 più T.J. Warren con 15 – ma ben tre dalla panchina, dove spicca l’ottima prova del 21enne francese Elie Okobo, che si prende i minuti di Isaiah Canaan (tagliato dai Suns) e risponde con una gara da 19 punti e un ottimo 8/12 al tiro. Non bastano però ai Suns per evitare il terzo ko in fila e il 17 su 21 partite fin qui disputate in stagione, ruolino di marcia assai deludente che fa di Phoenix la peggior squadra NBA. Trend opposto invece per L.A., che rafforza la sua posizione in testa alla Western Conference con il terzo miglior record di lega, dietro solo a Toronto e Milwaukee.
Minnesota Timberwvoles-San Antonio Spurs 128-89
“Non fa piacere a nessuno scendere in campo e giocare in maniera imbarazzante”. Le parole di DeMar DeRozan – autore di soli 10 punti con 4/9 al tiro e unico titolare insieme a LaMarcus Aldridge in doppia cifra (10 con 9 rimbalzi) – fotografano al meglio la peggior sconfitta stagionale degli Spurs e il ko più eclatante mai registrato contro Minnesota, che contro i neroargento va avanti anche di 48 e chiude alla fine sul +39 (+24 il massimo margine precedente contro San Antonio). Non funziona niente in casa Spurs, che segnano solo 9 punti nel secondo quarto e vanno all’intervallo sotto già di 23, 57-34, facendo registrare il minimo stagionali per punti dopo 24 minuti di gioco. Tanto demerito dei texani, che hanno perso 7 delle ultime 10 gare e si ritrovano con un record negativo (10 vinte e 11 perse) ma anche merito di Karl-Anthony Towns e compagni, che da quando si sono liberati di Jimmy Butler sembrano aver messo una marcia in più. La quarta vittoria in fila – e la settima nelle nove gare disputate dopo la trade – proiettano ora i T’Wolves a un posto soltanto dalla zona playoff (sono noni dietro ai Mavericks): il migliore di serata per coach Thibodeau è proprio uno dei nuovi arrivati, Robert Covington autore di 21 punti, mentre 16 a testa li aggiungono Towns (con 11 rimbalzi) e Derrick Rose dalla panchina (con un ottimo 4/5 da tre punti). Minnesota tira oltre il 50% dal campo e quasi il 44% dall’arco su 41 tentativi, chiudendo la gara con la bellezza di 33 assist (su 50 canestri realizzati). Uno dei pochi a salvarsi per gli Spurs dalla panchina, oltre all’austriaco Jokob Poeltl autore di 14 punti con 7/10, è Marco Belinelli, anche lui in doppia doppia con 11 punti e tre triple a segno (ma solo 3/11 al tiro complessivo) in 21 minuti di gioco.