A un anno e mezzo dalla sua ultima escursione sopra 30 punti, il numero 20 dei Boston Celtics ha mostrato ai suoi tifosi la versione migliore di se stesso, chiudendo con 30 punti, 9 rimbalzi e 8 assist e mettendo la firma sulla vittoria contro i Minnesota Timberwolves
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Negli ultimi due anni i tifosi dei Boston Celtics non hanno mai potuto ammirare il vero Gordon Hayward, complice il tremendo infortunio che ha messo subito fine alla sua prima stagione in biancoverde. Ad avere ancora più influenza su questa annata, però, è stata la ricaduta dello scorso maggio, quando Hayward è dovuto tornare sotto ai ferri per sottoporsi ad un’altra operazione chirurgica per risolvere definitivamente i suoi problemi alla caviglia. Quel contrattempo ha reso ancora più complicato il suo ritorno in campo, dando vita a un primo quarto di stagione in cui la guardia dei Celtics ha indiscutibilmente faticato, perdendo il posto da titolare e limitandosi al ruolo di sesto uomo in uscita dalla panchina per il bene suo e della squadra. Negli ultimi giorni, però, qualcosa è cambiato: i suoi compagni avevano cominciato a notare un cambio di mentalità da parte dell’ex stella degli Utah Jazz, tornato ad essere aggressivo con il pallone tra le mani dopo che nelle prime 20 partite di stagione era sembrato sempre titubante nel forzare conclusioni e giocate. Stanotte, poi, ne hanno avuto la conferma definitiva: con 30 punti, 9 rimbalzi e 8 assist Hayward è stato determinante per la vittoria di Boston sul campo dei Minnesota Timberwolves, mettendo la firma su 11 degli ultimi 15 punti della sua squadra nei tre minuti e mezzo finali della sfida. Una prestazione da “vero” Hayward, visto che non segnava così tanto da un anno e mezzo, più precisamente dal 4 maggio 2017 quando ne segnò 33 per i Jazz in una partita di playoff contro i Golden State Warriors. E non a caso i suoi compagni lo hanno festeggiato versandogli addosso le loro bottigliette d’acqua, dandogli il bentornato (o sarebbe meglio dire benvenuto?) in squadra.
Hayward: "Non sono ancora al 100%, ma meglio essere aggressivo che esitante e passivo"
Dopo la gara Hayward ha ammesso di non essere ancora al 100%, ma che finalmente la sua condizione sta migliorando: "Sta procedendo lentamente, ma penso che la mia fiducia stia tornando ai livelli normali" ha detto dopo la partita. "Non sono ancora dove vorrei essere, ma di sicuro se attacco è meglio per la squadra piuttosto che essere esitante o passivo". Il suo allenatore e mentore Brad Stevens lo attende a braccia aperte: "Non è stato facile per lui, ma ha stretto i denti ed è stato un grande compagno di squadra, lavorando duro sempre. Penso che questo voglia dire più di qualsiasi altra cosa. La stagione non è cominciata come avrebbe voluto, ancora non è titolare, ma ci ha aiutato a stabilire l’esempio da seguire all’interno di questa squadra". Un messaggio, uno dei tanti di questo inizio di stagione, dedicato ai giovani che non stanno avendo il comportamento e il rendimento atteso, ma dopo aver perso otto delle precedenti dodici partite, i Celtics hanno vinto le ultime tre in fila, salendo al quinto posto nella Eastern Conference agganciando gli Indiana Pacers. "Ora sì che stiamo giocando" ha commentato un Kyrie Irving finalmente sereno. "Gordon è tornato a essere Gordon e i ragazzi si stanno dando da fare in entrambe le metà campo". C’è ancora del lavoro da fare, visto che i Celtics sono nel bel mezzo di un mese in cui non hanno mai due partite in casa consecutive, ma finalmente qualcosa sembra essere cambiato – a partire dal ritorno del vero Gordon Hayward.