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NBA, Sacramento Kings-Indiana Pacers: a ottobre la prima partita di sempre in India

NBA

"Un momento storico", lo definisce il proprietario indiano-americano dei Kings Vivek Ranadive, e infatti la NBA è la prima lega nordamericana a organizzare una propria partita (seppur amichevole) in India. Paese in rapida crescita (anche economica) su cui Adam Silver non fa mistero di puntare molto

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“Da indiano-americano, per me è un onore aver contribuito all’organizzazione di un evento storico per il Paese in cui sono cresciuto”. Le parole sono di Vivek Ranadive, il proprietario dei Sacramento Kings, e l’evento a cui fa riferimento è la doppia amichevole tra i suoi Kings e gli Indiana Pacers che la NBA manderà in scena i prossimi 4 e 5 ottobre a Mumbai, quando la lega di Adam Silver diventerà la prima tra le leghe sportive nordamericane capace di esportare una propria partita sul territorio indiano. Come già fatto nel continente africano – dove da qualche anno vanno in scena gli Africa Game – la volontà “è quella di sfruttare al massimo tutto il potenziale di un paese con una grande cultura sportiva e con una popolazione giovane e in crescita molto interessata al basket”, ha fatto sapere Silver, le cui parole sono state riportate dal vice-commissioner NBA Mark Tatum, presente in India al momento dell'annuncio ufficiale. Non un caso infatti che già dal 2011 la lega sia presente con un proprio ufficio a Mumbai, seguita da una Academy che ha aperto le proprie porte lo scorso anno, per insegnare pallacanestro ai migliori talenti reclutati in giro per (l’enorme) paese. Il lavoro sul territorio, anche attraverso un programma di Jr. NBA attivo negli ultimi cinque anni, ha permesso di raggiungere dieci milioni di ragazzini tramite l’insegnamento di oltre 10.000 istruttori e per il giovane e sempre crescente pubblico indiano arriva ora come premio/ricompensa la doppia apparizione di Kings e Pacers nelle amichevoli prestagionali, per toccare con mano dal vivo il grande spettacolo della NBA. “La pallacanestro sta conoscendo una crescita straordinaria in India – ha dichiarato Ranadive, che da quando ha acquistato Sacramento nel 2013 non ha mai nascosto il sogno e l’ambizione di vedere i suoi Kings protagonisti in India – e se in tutto il mondo la NBA continua a raggiungere sempre più tifosi, possiamo dire che l’India sia proprio la sua ultima frontiera, il mercato che cresce più in fretta di tutti gli altri”. Lo testimoniano le oltre 20 partite all’anno dei Kings trasmesse nel suo Paese d’origine (sono 350 all’anno le gare NBA che raggiungono gli schermi indiani, 78 delle quali con commento in hindi) e anche l’esperimento di streaming live via Facebook di una gara di Sacramento (in quell’occasione contro Golden State) rivolto unicamente al pubblico indiano andato in scena quasi due anni fa. Niente più connessioni a banda larga e schermi di pc: il prossimo ottobre la NBA sbarcherà “in carne e ossa” a Mumbai, dando un’ennesima declinazione allo slogan di sempre: “global game”.