Il n°23 dei Lakers veste i panni del papà e spiega a suo figlio come aver sbagliato dei tiri non ha rovinato la sua partita, anzi: "Hai fatto tre giocate decisive, segnare o meno non deve essere una preoccupazione quando giochi. Sono orgoglioso di te"
Essere un buon padre è molto più importante che faticare e mantenere il ruolo di miglior giocatore del mondo. Lo sa bene LeBron James, che sul suo profilo Instagram ha pubblicato un video che sembra montato ad arte (e forse lo è), in cui consola suo figlio Bryce a bordocampo dopo una brutta prestazione al tiro. Il quattro volte MVP infatti ogni volta che riesce, segue le gare dei suoi ragazzi, dispensando consigli che inevitabilmente hanno un peso enorme. Che i figli del n°23 dei Lakers siano fatalmente attrattati dalla pallacanestro non è certo una notizia, così come il fatto che LeBron si sia sempre mostrato affettuoso e attento nella crescita dei suoi figli. Bryce, il secondogenito di 11 anni, è sempre rimasto in secondo piano, all’ombra di Bronny che invece appare in rampa di lancio e pronto ad andare a caccia tra qualche anno di un contratto NBA. Nel video si coglie in maniera nitida come James provi a far capire a suo figlio che gli errori al tiro siano soltanto uno degli aspetti di una partita di pallacanestro, che la sua squadra ha vinto anche grazie alle giocate decisive che è riuscito a piazzare sul parquet. LeBron dimostra di aver seguito con attenzione la gara del piccolo Bryce, sottolineando come sia riuscito a firmare tre azioni fondamentali nella vittoria: il rimbalzo d’attacco con tanto di tap-in, il passaggio per lanciare la transizione di un suo compagno chiuso con il gioco da tre punti e l’assist per il canestro che ha chiuso i giochi. Papà James conclude dicendo: “Di fronte a tutto questo, non devi preoccuparti se i tuoi tiri entrando o non trovano il fondo della retina. Hai fatto un buon lavoro, sono orgoglioso di te. E adesso torna con la tua squadra”. Immagini che sottolineano ancora una volta il valore educativo dello sport e di una figura in grado di lanciare messaggi e condizionare la visione del mondo dei suoi fan anche quando non scende in campo.