Il n°20 dei Sixers resta uno dei più grandi punti interrogativi dell'intera NBA: alle prese da un mese con la riabilitazione alla spalla, le notizie che sono arrivate a margine della gara persa contro Boston lasciano ben sperare. Non c'è una tabella per fissare il suo rientro, ma i progressi lasciano ben sperare
Philadelphia alla fine si è arresa soltanto all’overtime in trasferta contro un super Kyrie Irving. Le buone notizie nella sera di Natale però la squadra della Pennsylvania sono arrivate dall’infermeria. L’agente della prima scelta assoluta dei Sixers della passata stagione, Raymond Brothers, ha raccontata a ESPN dei progressi positivi e della riabilitazione della spalla destra che dovrebbe riportare Markelle Fultz in campo già in questa stagione: “Stiamo cercando di essere sicuri del suo recupero, deve essere al 100% prima di ritornare in campo”. Il percorso di fisioterapia ha riportato forza e mobilità nella muscolatura del giocatore dei Philadelphia; il modo migliore per permettere al suo tiro di ritrovare la giusta fluidità (e si spera il fondo della retina). Un buon augurio natalizio, un proposito per l’anno nuovo, ma un rientro che al momento non ha una tabella di marcia, né delle scadenze prefissate. Fultz infatti è ritornato assieme alla squadra in occasione della gara del TD Garden e si è goduto lo spettacolo (sofferto e perdente) assieme ai compagni, ma nelle prossime ore partirà poi nuovamente per Los Angeles dove sta seguendo le cure nelle ultime tre settimane; lontano dai riflettori e dalle pressioni che lo accompagnano ormai da più di un anno. Dopo le incertezze del GM Elton Brand (che aveva detto di non avere idea di come stesse procedendo la situazione), una notizia positiva in attesa degli sviluppi delle prossime settimane. Dopo decine di visite da tanti specialisti, anche i Sixers sono stati informati del processo riabilitativo intrapreso da Fultz, un problema nervoso che può essere invalidante per un atleta professionista. “Una chiara limitazione alla sua capacità di tiro”, come sottolineato dalle persone vicine al giocatore di Philadelphia. Insomma, un modo per l’ennesima volta di sgomberare il campo dalle illazioni di chi aveva più volte ipotizzato che potesse essere un problema psicologico prima ancora che fisico. No, messa a posto la spalle le cose dovrebbero tornare al loro posto. A Philadelphia sperano possa essere il più bello dei regali di Natale.
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