Dopo l’infortunio di Clint Capela, gli Houston Rockets hanno trovato il sostituto in Kenneth Faried. Il lungo ha trovato l’accordo per il buyout con Brooklyn e verrà immediatamente schierato in quintetto, anche se bisognerà creargli uno spazio a roster
La ricerca di un sostituto per Clint Capela è durata poco per gli Houston Rockets, e il prescelto è Kenneth Faried. Il lungo dei Brooklyn Nets ha trovato un accordo per il buyout con la franchigia newyorkese e, dopo le canoniche 48 ore di attesa per liberare i suoi 13.7 milioni, firmerà lunedì con i texani al minimo salariale per il resto della stagione. Faried verrà immediatamente inserito in quintetto per sopperire all’assenza di Capela, che rimarrà fuori per oltre un mese dopo essersi lesionato il legamento del pollice destro. Da lui ci si attende l’apporto che ha mostrato soprattutto nei suoi anni a Denver, ovverosia atletismo e presenza sotto canestro fungendo da partner per James Harden, dando al numero 13 un bersaglio sopra il ferro per i suoi lob. Il suo arrivo permetterà a coach Mike D’Antoni di non pesare eccessivamente su Nene, che oltre a non poter disputare le partite in back-to-back è anche limitato a soli 15 minuti a partita, aprendo una voragine nella rotazione dei Rockets che nell’ultima gara è stata colmata da P.J. Tucker, centro adattato e a dir poco sottodimensionato con i suoi due metri scarsi.
Il nodo da risolvere: chi viene tagliato per fargli spazio?
Il problema per il General Manager Daryl Morey, semmai, è creare lo spazio nel roster per Faried. I Rockets infatti devono fargli spazio per poterlo firmare e hanno diverse soluzioni da poter esplorare: quella più semplice sarebbe trovare un partner per scaricare il contratto di Carmelo Anthony, lontano dalla squadra ormai da mesi ma formalmente ancora a libro paga. Al momento però i loro tentativi si sono rivelati infruttuosi, aprendo la possibilità che il posto per Faried venga creato rilasciando uno dei giocatori sotto contratto, che sia lo stesso Anthony oppure un altro come James Nunnally, firmato solo tre giorni fa con un accordo di dieci giorni (e schierato in campo per 25 minuti al suo debutto da 9 punti contro Brooklyn). La decisione però va presa in fretta: è tecnicamente impossibile che possa scendere in campo stanotte contro i Lakers, ma potrebbe debuttare nella notte tra lunedì e martedì contro Philadelphia, trovandosi subito di fronte un cliente scomodo come Joel Embiid. I Rockets ne hanno estremo bisogno per continuare la loro scalata alla Western Conference.