L'All-Star dei Nuggets è dominante e chiude con 36 punti, dieci rimbalzi e nove assist una partita che Denver vince due volte dopo la rimonta a inizio quarto periodo di OKC. New York bissa il successo in casa e supera gli Orlando Magic grazie alla panchina
Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder 121-112
“MVP, MVP, MVP”. Nikola Jokic è in lunetta, mancano meno di due minuti alla sirena finale è il peggio è passato. Denver si tiene stretta una vittoria che aveva rischiato di perdere, riacciuffata neanche a dirlo grazie alle prodezze del lungo serbo, omaggiato dal pubblico di casa con un canto che spesso è risuonato anche nelle orecchie di Russell Westbrook e Paul George. Fallisce l’assalto dei Thunder al secondo posto dei Nuggets, che si allontanano e salgono a ben quattro partite di distanza da OKC; blindando a meno di sorprese un secondo posto che regala al Denver il fattore campo e la certezza di non incrociare Golden State nei primi due turni playoff. Un bel lusso, così come potersi godere un talento come Jokic sul parquet; autore di 36 punti, dieci rimbalzi e nove assist, dominante anche contro un rivale di primissimo livello come Steven Adams (che ne mette 13 nel primo tempo e soltanto due nella ripresa). OKC subisce il colpo nel secondo quarto, tiene botta nel terzo e poi piazza il parziale nell’ultimo: sembra finita e invece 22-6 per i Thunder che si prendono un possesso pieno di vantaggio a cinque minuti dalla sirena. Merito di un Jerami Grant da 21 punti e 9/12 al tiro e di un raro momento di precisione di George, che chiude con 7/24 dal campo e 3/14 dall’arco. Westbrook invece è più efficace: 22 punti, 14 rimbalzi e nove assist, è lui a rispondere colpo su colpo al duo Jokic-Murray. Il n°0 di OKC però perde due palloni pesanti nel finale, permettendo a Denver di prendere prima due e poi tre possessi di vantaggio. Troppi per sperare di tornare di nuovo a contatto. Meglio iniziare a voltarsi indietro e preoccuparsi della risalita dei Blazers, a una sola gara di distanza da OKC.
New York Knicks-Orlando Magic 108-103
Ci hanno preso gusto i Knicks, che vincono ancora e battono anche i Magic in casa, bissando il successo ottenuto con gli Spurs e scacciando definitivamente via le 18 sconfitte casalinghe consecutive. Nella rotazione esasperata e continua di giocatori fatta da coach Fizdale, i numeri vincenti per New York questa volta arrivano dalla panchina, con Emmanuel Mudiay e Mitchell Robinson alla guida di un supporting cast chiude mettendo a segno 75 dei 108 punti totali dei Knicks. Orlando invece ne raccoglie soltanto sette a gara in corso e recrimina per una sfida che sembrava vinta dopo che i 26 punti a testa di Nikola Vucevic e Aaron Gordon avevano regalato anche 16 lunghezze di vantaggio agli ospiti. I Magic entrano nel quarto periodo sul +12, ma ne escono con le ossa rotte da un 30-13 di parziale molto diverso dallo sforzo che in molti avrebbero immaginato da parte di una squadra che punta ai playoff. Robinson chiude con 17 punti, 14 rimbalzi, sei stoppate e tre recuperi: numeri che non si vedevano nel boxscore di un rookie dai tempi di Ralph Sampson (1984) e David Robinson (1989). Un'altra buona notizia in una serata finalmente positiva in casa Knicks.