Secondo quanto riportato dal principale quotidiano di Charlotte, i Dallas Mavericks avrebbero messo nel mirino il playmaker degli Hornets in vista del prossimo 1 luglio, quando sarà free agent. Andrebbe a formare un super trio con Luka Doncic e Kristaps Porzingis, ma sarebbe nei migliori interessi dei texani?
Quella che ci attende si preannuncia come un’estate caldissima per il mercato dei free agent. Ma per quanto gli occhi di tutti siano puntati sui vari Kevin Durant, Kyrie Irving e Kawhi Leonard, c’è tutto un altro tier di giocatori che riceverà offerte al massimo salariale. Tra questi è sicuramente presente Kemba Walker, che non sembra più così sicuro di rimanere agli Charlotte Hornets dopo che questa stagione non è andato come immaginato. E tra le prime pretendenti alla point guard c’è una squadra molto interessante: i Dallas Mavericks. Secondo quanto riportato dallo Charlotte Observer, quotidiano locale del North Carolina che avrebbe poco interesse a mettere in giro voci sull’idolo di casa se non fossero vere, i texani hanno messo Walker in cima alle proprie preferenze quando scoccherà la mezzanotte dell’1 luglio. Essendo improbabile un assalto ai top della lega descritti in precedenza, la dirigenza di Dallas vorrebbe puntare su di lui convincendolo a lasciare l’unica squadra con cui ha giocato in carriera per metterlo al fianco di due talenti come Luka Doncic e Kristaps Porzingis, creando dei nuovi Big Three a Ovest e dando l’assalto ai playoff. Ma considerando l’età (29 anni) e lo stipendio al massimo salariale (circa 140 milioni nei prossimi quattro anni), sarebbe davvero la miglior scelta possibile per i Mavericks?
Perché Walker avrebbe senso per i Mavs
Non capita tutti gli anni di poter prendere un All-Star, specialmente in un mercato così competitivo come quello di quest’anno. E quando si ha la possibilità di prendere uno come Kemba Walker (tre volte nominato per la partita delle stelle, 25 punti a partita), non si può essere più di tanto schizzinosi. Walker andrebbe a ricoprire il ruolo immaginato per Dennis Smith Jr. a inizio anno, con un altro portatore di palla al fianco di Doncic per poterne avere comunque sempre uno sul parquet. A differenza di Smith, però, Walker è nettamente più sviluppato come giocatore e come veterano, essendo arrivato in una fase della sua carriera in cui è più importante vincere qualcosa piuttosto che inseguire contratti o titoli individuali. Soprattutto, Walker è diventato negli anni un tiratore di élite: solo tre giocatori (James Harden, Steph Curry e Paul George) hanno tentato più triple di lui, quasi il 45% del suo intero attacco, e le ha realizzate con percentuali comunque nella media della NBA – un dato su cui influisce lo scarso talento che ha attorno agli Hornets, costringendolo a fare tutto da solo o quasi. Lo scorso anno Walker ha tirato con il 41% nelle conclusioni in catch-and-shoot, situazione di gioco che ovviamente si ritroverebbe a ricoprire di più al fianco di Doncic e Porzingis.
Perché Walker non avrebbe senso per i Mavs
Ci sono però vari motivi per cui Walker non sarebbe il miglior free agent possibile per questi Mavs. Se c’è qualcosa che la stagione di Luka Doncic ha dimostrato, è che il pallone deve transitare il più possibile dalle sue mani. Ok, magari non tanto quanto i 97 tocchi a partita che produce dall’1 febbraio in poi che sono insostenibili sul lungo periodo, ma comunque non dovrebbe esserci alcun dubbio che lui debba essere il playmaker della squadra. Walker invece instillerebbe questo dubbio, per quanto una diminuzione dei suoi tocchi possa essere di beneficio anche per la seconda parte della sua carriera, dopo aver dimostrato di poter essere un certo tipo di giocatore a Charlotte. Il problema, poi, è nella metà campo difensiva ed è di difficile risoluzione: Walker rimane comunque un giocatore che supera di poco l’1.80 e per limiti fisici può avere un impatto limitato in difesa, se non diventare proprio dannoso in una serie di playoff in cui viene puntato continuamente.
Bisogna poi ricordare a che punto del loro sviluppo sono Doncic e Porzingis, che potrebbero non essere pronti a vincere subito rispetto a un Walker che non ha ancora dieci anni di carriera davanti al massimo livello, come invece potrebbero avere i due europei. Il tutto, ovviamente, senza considerare che Kemba potrebbe decidere di privilegiare la sicurezza di rimanere a casa a Charlotte (e i tanti milioni di dollari in più che potrebbero offrirgli gli Hornets) oppure privilegiare un’altra situazione come New York, Indiana Pacers o Los Angeles (sponda Lakers). Tante valutazioni che dovranno essere fatte da qui all’1 di luglio per un’estate che si preannuncia caldissima.