Sesta sconfitta nelle ultime sette gare per i gialloviola, sprofondati sempre più lontano dalla zona playoff a Ovest. Il n°23 dei Lakers, sempre più solo contro tutto, è costretto ad arrendersi contro i Raptors
LEBRON VIA DAI LAKERS PER COLPA DEL SUO AGENTE?
Toronto Raptors-Los Angeles Lakers 111-98
“I Lakers si fermano ancora, battuti anche a Toronto nonostante i 29 punti con 12/23 al tiro e sei assist di LeBron James e il massimo in carriera da 16 punti complessivi di Alex Caruso”. Per chi va a caccia di una breve descrizione della situazione in casa gialloviola, difficile trovare parole migliori per rendere l’abisso e la totale mancanza di alternative attorno al n°23 dei Lakers; leader di una squadra ormai demotivata, senza alcun tipo di voglia di competere e messa alle corde dai tanti infortuni. Insomma, le ultime quattro settimane di regular season saranno davvero molto complicate da portare a termine per James. Di certo non il migliore degli spot da mettere in mostra davanti a un potenziale free agent da convincere a suon di milioni di dollari in estate. Kawhi Leonard infatti al momento è ben felice di continuare la sua cavalcata trionfale con i Raptors, autore di 25 punti e otto rimbalzi in un successo per molti aspetti da record per i canadesi: Toronto è attualmente la squadra ad aver vinto il maggior numero di partite in casa in NBA (28) e battendo ancora una volta i gialloviola ha allungato a nove la striscia di successi in fila raccolti contro la squadra di Los Angeles (che non batte i Raptors dall’ormai lontano 30 novembre 2014). Per la 17^ gara consecutiva Toronto è riuscita a preservare il vantaggio già conquistato a fine primo tempo, allungando l’ennesima striscia da record di una stagione in cui è arrivato il 10-0 di record contro le squadre della Pacific Division. Alla sirena sono 16 punti con 16 tiri per un impreciso Pascal Siakam, a cui si aggiungono i 15 di Marc Gasol e i 20 di un sorprendente Norman Powell in uscita dalla panchina. I Raptors come spesso gli accade, trovano energie e un contributo decisivo da ogni giocatore del roster.
La gestione dei minuti e dell'utilizzo di LeBron James
Un impatto di primo livello quello di James, nonostante i Lakers con lui abbiano già avviato una gestione certosina del minutaggio e dell’utilizzo sul parquet; impegnato per “soli” 32 minuti contro Toronto e in dubbio per la sfida di Detroit in back-to-back. “È una sfida prima di tutto mentale per me, perché sono così abituato a stare parecchio tempo in campo – soprattutto quando sento di stare bene. Questa è la direzione in cui lo staff medico e tecnico dei Lakers vuole andare per il resto della regular season, visti gli scarsi risultati che abbiamo ottenuto finora”. James infatti non è andato oltre i 33 minuti giocati in nessuna delle ultime quattro uscite dei suoi Lakers, costringendo paradossalmente Luke Walton a fare i salti mortali: “Con tutti gli infortuni che abbiamo e un LeBron a mezzo servizio, bisogna essere creativi alla ricerca di qualche quintetto che possa funzionare in campo. Sono sicuro che questo gruppo continuerà a cercare di vincere ogni singola sfida, per noi sono tutte di fondamentale importante”. Al momento però i risultati stentano ad arrivare e a dare credito alle sue parole.