Primo storico titolo NCAA per la squadra di De'Andre Hunter (27 punti e i due canestri decisivi della sfida) e tra gli altri anche Francesco Badocchi - diventato ufficialmente il primo italiano a vincere il torneo. Delusione per Moretti, battuto 85-77 dopo un tempo supplementare e protagonista sul parquet con 15 punti in 41 minuti
Ci ha provato – e sperato – fino all’ultimo Davide Moretti, ma dopo i cinque minuti di tempo supplementare è stato costretto ad arrendersi come tutta Texas Tech. Virginia è scappata via negli ultimi 150 secondi vincendo 85-77 una battaglia infinita, in cui il figlio di Paolo – il papà giocatore che adesso allena a Pistoia e che non era presente a Minneapolis a differenza della madre e del fratello – è stato uno dei migliori sul parquet. Per il n°25 bolognese sono 15 punti a referto (il bottino più cospicuo raccolto in questo torneo, al pari di quello messo a segno nel terzo round contro Michigan), tirando 5/10 dal campo e firmando tre delle dieci triple totali nella serata dei texani. Ingranaggio perfetto in un gruppo che regge l’urto nonostante la pessima partenza, portando avanti una lenta ma inesorabile risalita, tanto da ritrovarsi avanti di tre lunghezze nel punteggio quando mancano una manciata di secondi al primo storico titolo NCAA per Texas Tech. De’Andre Hunter però - l’uomo copertina della sfida - rimanda prima l’appuntamento di cinque minuti, realizzando la tripla che a 12 secondi dalla sirena impatta la gara e la porta all’overtime, e poi di chissà quanto, piazzando la zampata negli ultimi istanti di una partita per lui da 27 punti, 8/16 al tiro, nove rimbalzi e 4/5 dall’arco. Un gran bel biglietto da visita in vista di un Draft NBA che a questo punto lo prenderà certamente in grande considerazione, assieme a un Kyle Guy da 24 punti (quello del contestato tiro con fallo subito e tre tiri liberi nel finale contro Auburn) e ai 16 punti, sei rimbalzi e otto assist di Ty Jerome. In tre combinano per 67 degli 85 punti totali: bastano loro dunque per regalare a Virginia il primo storico titolo NCAA, così come a Francesco Badocchi – classe ’98, inserito all’interno del roster dei Cavaliers e sceso sul parquet soltanto un minuto in totale in tutto il torneo NCAA. Tanto basta per farlo entrare di diritto nella storia: è lui il primo azzurro a poter mettere le mani su un trofeo così prestigioso e a festeggiare una conquista storica nel mondo del college basket.
Una vittoria storica (e del riscatto) per Virginia
Una partita che i Cavaliers sognavano di giocare e vincere da un anno. Da quando 388 giorni fa – c’è chi portava il conto in questa lunga cavalcata nel torneo NCAA – Virginia è entrata nella storia dalla parte sbagliata, diventando la prima testa di serie a perdere al primo round contro la n°16. Un testa-coda che doveva essere una formalità, diventato prima umiliazione e poi benzina da bruciare per rilanciare la corsa di una squadra che ha lottato e meritato un titolo storico. Virginia poteva allungare di più nel punteggio nei primi dieci minuti di gara, con Texas Tech che mette a segno soltanto sette punti nel primo “quarto” di partita (tirando 1/11 dal campo), uscita poi dalle secche grazie al contributo della panchina. A quel punto i rapporti di forza si sono invertiti e Virginia si è ritrovata a inseguire; costretta ad acciuffare con le unghie un titolo che riscatta il clamoroso tonfo del 2018. I Cavaliers diventano così la quarta squadra nella storia a conquistare il titolo dopo essere stata eliminata al primo turno del torneo nell’anno precedente, la sesta a vincere più di una gara all’overtime nell’annata che porta al titolo e i primi dal 2008 a oggi a farlo in finale. Dati, record e considerazioni che non cambiano la sostanza: Virginia è la squadra campione NCAA, mentre grande merito va dato a Texas Tech, protagonista di un grande torneo - come sottolineato anche dal veterano Luka Doncic sui social, in realtà più giovane di nove dei dieci titolari della sfida di questa notte.