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NBA, Minnesota conferma Ryan Saunders in panchina e chiama Gianluca Pascucci

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I Timberwolves hanno deciso di confermare Ryan Saunders come allenatore della squadra con un contratto di tre anni, come riportato da ESPN e The Athletic, ma nel Minnesota arriva anche, nel ruolo di assistente general manager, l'italiano Pascucci, ex Rockets e Nets

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Alla fine la ricerca del nuovo allenatore dei Minnesota Timberwolves è tornata al punto di partenza. La franchigia ha infatti deciso di confermare il 33enne Ryan Saunders, rimuovendo il titolo di allenatore “ad interim” della squadra e rendendolo ufficialmente l’head coach dei Timberwolves, nonché il più giovane di tutta la NBA. Il figlio del grande Flip aveva già chiuso la stagione in panchina dopo il licenziamento di Tom Thibodeau, concludendo la regular season con un record di 17 vittorie e 25 sconfitte. È la prima decisione importante di Gersson Rosas, nuovo capo della dirigenza assunto poco più di due settimane fa, ma anche la seconda non si è fatta attendere e secondo il sempre ben informato Adrian Wojnarowski riguarda Gianluca Pascucci, già direttore dello scouting per i Brooklyn Nets. Per quello che riguarda la firma di Suanders, le parti stanno ancora discutendo l’accordo sulla base di un contratto triennale, come riportato da ESPN e The Athletic, e stanno cercando di delineare quale staff verrà messo attorno a Saunders – in particolare come assistente allenatore dedicato alla difesa (alla maniera di Jeff Bzdelik a Houston, franchigia dalla quale proviene Rosas) e quello dedicato allo sviluppo dei giocatori, un’area nel quale i T’Wolves hanno mostrato delle lacune negli ultimi anni. Nel corso degli ultimi giorni Rosas aveva tenuto a colloquio anche altri candidati come Juwan Howard dei Miami Heat, Darvin Ham dei Milwaukee Bucks, Chris Finch dei New Orleans Pelicans e David Vanterpool dei Portland Trail Blazers, ma alla fine la scelta è ricaduta comunque su Saunders.

Saunders voluto da proprietà e spogliatoio, ma è pronto per il lavoro?

Tutte le parti all’interno della franchigia erano infatti concordi sul dare una chance al figlio del compianto Flip – a partire dagli “stakeholders” più importanti, vale a dire il proprietario Glen Taylor e i giocatori chiave del roster come Andrew Wiggins, Tyus Jones e soprattutto Karl-Anthony Towns, da tempo suo confidente. Talmente concordi che a molti la conferma di Saunders sembrava quasi scontata, come se i colloqui con gli altri candidati fossero più di facciata che non una ricerca realmente ad ampio raggio. Basti pensare che nelle riunioni per assumere Rosas era presente anche Saunders, che pur senza avere potere decisionale sulla scelta del suo “capo” era comunque tenuto in tale considerazione dalla proprietà della franchigia da farlo partecipare a quelle sessioni. Improbabile quindi che Rosas come prima scelta non lo tenesse, ma ora Saunders dovrà guadagnarsi sul campo la fiducia che si è guadagnato: il miglioramento più grande è atteso in difesa, dove i T’Wolves sono peggiorati nel suo regime rispetto a quello di Thibodeau (anche se pesa l’assenza di Robert Covington), ma anche implementare una cultura di “responsabilità” che è sembrata mancare nelle ultime stagioni. Il tutto tenendo bene in mente che questa squadra deve cominciare a dimostrare qualcosa, specialmente nei due giocatori più pagati Wiggins e Towns.

Gianluca Pascucci nuovo assistente general manager

Anche sulla firma di Gianluca Pascucci si ritrovano ovunque le impronte di Gersson Rosas, a lungo dirigente agli Houston Rockets, franchigia nella quale l'ex amministratore delegato dell'Olimpia Milano targata Armani aveva a lungo militato, prima come scout internazionale e poi per quattro anni vice president player personnel della franchigia texana. Dopo il decennio passato all'interno dell'organizzazione dei Rockets - prima in un ruolo, poi nell'altro (ricoprendo anche l'incarico di general manager dei Rio Grande Valley Vipers, la squadra di G League) - nelle ultime due stagioni Pascucci era passato nella Eastern Conference, ricoprendo il ruolo di direttore dello scouting per i Brooklyn Nets, che - dopo l'addio di Trajan Langdon (assunto come general manager dai New Orleans Pelicans) - perdono un altro pezzo nel proprio front office. Per il dirigente italiano - nato e cresciuto cestisticamente a Pesaro - una nuova, stimolante avventura in compagnia di un ex collega conosciuto molto bene in quel di Houston.