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Finals NBA, Doc Rivers paragona Leonard a Michael Jordan, la lega lo multa per tampering

NBA

Intervenuto a ESPN, l’allenatore degli L.A. Clippers ha paragonato Kawhi Leonard nientemeno che a Michael Jordan, dicendo che è il giocatore che più lo ricorda. La NBA però impedisce di fare commenti su giocatori sotto contratto con altre squadre e ha multato di 50.000 dollari la franchigia californiana

LEONARD RIMANE A TORONTO CON CONTRATTO BREVE?

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Negli ultimi tempi erano stati soprattutto i Los Angeles Lakers a rendersi protagonisti di casi di “tampering”, ovverosia di commenti o contatti proibiti con giocatori sotto contratto con squadre avversarie. Ma anche dall’altra sponda di L.A. non si scherza: le parole di Doc Rivers su Kawhi Leonard, infatti, sono costate ben 50.000 dollari di multa ai Clippers. Il coach aveva paragonato la stella dei Toronto Raptors – da sempre nei sogni della sua franchigia per la prossima free agency – nientemeno che a Michael Jordan in un programma di ESPN. “È la cosa più vicina a Jordan che io abbia mai visto” aveva detto appena dopo Magic Johnson, uno che di tampering ne sa qualcosa ma che ora è finalmente libero dalle costrizioni della NBA. “Ci sono tanti giocatori straordinari: LeBron è fenomenale, KD è fenomenale. Ma lui è quello che più ci si avvicina. Mani grosse. Gioco in post basso. Sa finire al ferro. Grande elevazione. Gioco dalla media distanza. Se provi ad anticiparlo, si butta contro di te e crea separazione. Poi ci aggiungi il tiro da tre punti. Non mi interessa chi è il migliore in assoluto, se sia Magic, Jordan o LeBron. Per me fanno tutti parte dello stesso gruppo”. E lui ne fa parte, verrebbe da aggiungere. Le sue parole, evidentemente, intendevano mandare un messaggio chiaro, così come lo hanno fatto per tutta la stagione mandando dirigenti di spicco alle partite dei Raptors per una sorta di recruiting silenzioso. Nulla al di fuori delle regole, ma le parole di Rivers hanno superato il limite, come ha detto anche Adam Silver in un’intervista con il Boston Globe. “Doc è nella NBA da molto tempo, e multare la gente non è una parte divertente del mio lavoro. Capisco l’interesse dei media nel sentire l’opinione di un allenatore sui giocatori, ma c’è una linea chiara che delimita cosa si può e cosa non si può fare. Sfortunatamente lui l’ha superata”. Se riusciranno a spostare anche solo dell’1% l’opinione di Leonard, però, saranno sicuramente 50.000 dollari investiti bene.