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NBA, Toronto Raptors: Kawhi Leonard rivuole i diritti sul suo logo e fa causa a Nike

NBA

Il n°2 dei Raptors ha deciso di presentare un esposto a una corte in California per chiedere indietro i diritti e la proprietà sul logo che Leonard dice di aver creato nel corso degli anni, indipendentemente dal lavoro della Nike 

L'UOMO CHE HA RIMESSO IN PIEDI KAWHI LEONARD

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Kawhi Leonard, dopo mesi di scontro e di incomprensioni, ha deciso di fare causa contro la Nike nelle scorse ore presso una corte del distretto di Southern California per riappropiarsi dei diritti e del possesso del logo che lo stesso Leonard dice di aver creato: “Nel 2011, poco dopo essere stato scelto al Draft dai San Antonio Spurs, Kawhi Leonard ha associato al suo nome un unico logo che comprende elementi pieni di significato per lui e direttamente collegati alla sua persona – si legge nell’atto presentato in tribunale - L’immagine delle sue mani molto grandi e, disegnato al loro interno, una versione stilizzata della K e della L, oltre al numero 2 che da anni ormai campeggia sulla sua schiena. Un disegno diventato il risultato di una serie di modifiche portate avanti sin dalle stagioni disputate al college da Leonard. Diversi anni dopo, all’interno di un accordo raggiunto con Nike, il giocatore dei Raptors ha permesso all’azienda sportiva di usare il suo logo anche su oggetti non direttamente legati a Nike. All’insaputa di Leonard e senza il suo consenso, la Nike ha poi presentato una domanda di registrazione del copyright sul logo, sostenendo in maniera falsa di esserne stata l’autrice”. Dal canto suo la Nike ha deciso di non replicare e commentare in alcun modo alle accuse. Una causa che Leonard ha presentato in California – sua terra natale – a margine del viaggio fatto in direzione San Francisco subito dopo le prime due sfide delle finali NBA. L’obiettivo del n°2 dei Raptors è quello di riprendere pieno possesso di una sua proprietà intellettuale, con cui marchiare le linee d’abbigliamento, le scarpe e anche legandolo a iniziative che riguardano camp sportivi con ragazzi e altre iniziative solidali, nei confronti delle persone più bisognose. Tutte operazioni contro le quali la Nike si è opposta, avanzando questo tipo di diritto e impedendo dunque anche alla New Balance – l’azienda che ha prodotto le scarpe di Leonard in questa stagione – di usufruirne.

La creazione del logo: “Leonard ci ha lavorato per anni”

Nelle nove pagine presentate alla corte, gli avvocati di Leonard raccontano nel dettaglio come sia nata l’idea di un logo del genere e quale sia stato lo sviluppo dello stesso sin dalla prima stagione da rookie nel 2011 con gli Spurs: “Leonard è da sempre conosciuto per le sue mani enormi e durante la sua carriera, gli spettatori hanno notato questo dettaglio, attribuendo anche a quelle il merito di aver contribuito al successo del giocatore di San Diego State. Per quello, sin dai tempi del college, Leonard aveva immaginato di ideare un logo che rimandasse a qualcosa di così importante e personale nel definire la sua immagine. A cavallo tra il dicembre 2011 e il gennaio 2012, Leonard completò la definizione di un’immagine che contenesse il richiamo alle mani, al numero e alle sue iniziali. Un lavoro condiviso con la famiglia, gli amici e rifinito grazie al contributo di alcuni designer, ricevendo commenti e suggerimenti a riguardo e apportando tante aggiunte dopo diversi confronti”. Oltre a questo viene raccontato nei dettagli il tira e molla ripetuto nel tempo nei mesi scorsi rispetto alla possibilità di utilizzare o meno il logo, fino allo scontro finale di marzo quando la Nike gli ha detto di “possedere tutti i diritti di proprietà intellettuale del Logo e richiede che Leonard cessi immediatamente e desista da quello che è stato ritenuto un uso improprio e non autorizzato dello stesso”. L’ultimo atto prima della causa con cui Leonard e i Raptors sperano di fare chiarezza una volta per tutte.