
Giocatori giapponesi, figli di papà dal passato nella NBA, le università più produttive, i freshmen alla n°1 assoluta, quelli capaci di vincere subito e quelli costretti a far gavetta nella G League. Tutte le curiosità del Draft di giovedì notte

Giocatori giapponesi, figli di papà dal passato nella NBA, le università più produttive, i freshmen alla n°1 assoluta, quelli capaci di vincere subito e quelli destinati alla G League. Tutte le curiosità del Draft di giovedì notte

1 | La stella di Gonzaga University Rui Hachimura è destinato a diventare il primo giocatore nato in Giappone a essere selezionato a un Draft NBA. Soltanto due giocatori giapponesi (Yuta Watanabe e Yuta Tabuse) sono scesi in campo in una partita NBA: il primo per 15 partite in maglia Memphis Grizzlies quest’anno, il secondo per sole 4 partite nel 2004-05 con i Phoenix Suns.

3 | Il numero di prime scelte assolute provenienti da Kentucky University, il college che ha visto il maggior numero di propri giocatori chiamati per primi al Draft. Si tratta di John Wall nel 2010, Anthony Davis nel 2012 e Karl-Anthony Towns nel 2015. Se Zion Williamson dovesse andare alla n°1 come atteso da tutti, Duke pareggerebbe Kentucky (Elton Brand nel 1999 e Kyrie Irving nel 2011 i precedenti Blue Devils finiti alla n°1).

4 | Figli di papà: sono quattro in questo Draft: RJ Barrett, “promesso sposo” a New York con la n°3 da quasi tutti i mock, è figlio di Rowan Barrett, college a St. John’s e poi visto anche a Cantù un anno; Darius Garland è figlio di Winston, che ha alle spalle 7 stagioni NBA (ma anche lui un passaggio italiano, a Treviso); Bol Bol è figlio di Manute Bol, indimenticato centro-tiratore con 10 stagioni NBA (prima di un passaggio a Forlì); mentre Nicolas Claxton è figlio di Charles, la cui carriera NBA però si è esaurita in 3 partite disputate con i Boston Celtics nella stagione 1995-96

4 | Sono invece quattro le occasioni in cui David Griffin (oggi gm a New Orleans) ha potuto scegliere alla prima posizione del Draft. Era già successo – nel suo ruolo all’interno del front office di Cleveland – nel 2011 (Kyrie Irving), nel 2013 (Andrew Bennett) e poi ancora l’anno seguente (Andrew Wiggins).

4 | Dal 1985 a oggi (da quando cioè esiste la Lottery) solo quattro giocatori delle 35 prime scelte assolute hanno finito per vincere un titolo NBA con la squadra che li ha scelti. Sono David Robinson (San Antonio Spurs, 1987), Tim Duncan (Spurs, 1997), LeBron James (Cleveland Cavaliers, 2003) e Kyrie Irving (Cavaliers, 2011).

9 | Negli ultimi 9 anni le prime scelte assolute del Draft sono sempre stati dei freshmen. Si tratta di Deandre Ayton (Phoenix), Markelle Fultz (Philadelphia), Ben Simmons (Philadelphia), Karl-Anthony Towns (Minnesota), Andrew Wiggins (Cleveland), Anthony Bennett (Cleveland), Anthony Davis (New Orleans), Kyrie Irving (Cleveland) e John Wall (Washington). L’ultimo a essere stato chiamato per primo con più di un anno di esperienza universitaria è stato Blake Griffin, per due anni a Oklahoma prima di essere scelto alla n°1 dai Clippers nel 2009.

27 | Il numero record di giocatori internazionali scelti al Draft 2016, di cui 15 al primo giro (l’australiano Ben Simmons prima scelta assoluta) e 12 al secondo. Sono stati 14 l’anno scorso, di cui 6 al primo giro.

36 | Malcolm Brogdon è il giocatore poi capace di vincere il premio di rookie dell’anno scelto più alto al Draft, visto la sua selezione al secondo giro (con la 36^ chiamata assoluta) nel 2016 da parte di Milwaukee. Dal 1966 a oggi (da quando cioè il Draft ha abbandonato la componente territoriale) solo 4 giocatori poi premiati col titolo di matricola dell’anno sono stati scelti dalla n°10 in su: Brogdon, Michael Carter-Williams alla n°1 nel 2013 da Philadelphia, Mark Jackson alla n°18 nel 1987 da New York e Jamaal Wilkes alla n°11 nel 1974 da Golden State.

37 | Dei 60 giocatori scelti all’ultimo Draft (fra primo e secondo giro) ben 37 hanno avuto minutaggio nella G League, la lega di sviluppo le cui squadre sono direttamente controllate dalle franchigie NBA. La scelta più alta a scendere in campo nella G League è stato Jerome Robinson, chiamato con la n°13 dai Clippers e sceso in campo 24 volte (23 in quintetto) con la maglia degli Agua Caliente Clippers.