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Draft NBA: i Boston Celtics salutano Aron Baynes e preparano la free agency

NBA

In un complicato giro di scambi i biancoverdi si sono liberati dei 5.4 milioni di dollari del contratto di Baynes e hanno puntato su Romeo Langford e Grant Williams - due giocatori da cui ripartire anche nel caso nelle prossime settimane siano in molti a fare le valigie

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Un Draft lungo e pieno di colpi di scena in casa Celtics, a cui Boston è arrivata con tre scelte al primo giro a disposizione (la 14 - ereditata dai Kings via Philadelphia – la 20 e la 22), diventate poi due attraverso trade che hanno chiarito almeno in parte quali saranno le intenzioni dei biancoverdi dal prossimo 1 luglio. Prima di tutto, gli scambi: Boston ha ceduto la sua scelta numero 20, in cambio della 24 e della 33 che appartenevano ai Sixers. A quel punto la 24, unita al contratto di Aron Baynes, è passata ai Phoenix Suns ottenendo una prima scelta (dei Milwaukee Bucks) al prossimo Draft. Sì, un bel casino, sintomatico però di come i Celtics abbiano preferito cedere il contratto del lungo, lavorando in funzione di un’estate in cui ci saranno un bel po’ di cambi all’interno del roster dei biancoverdi. Aver scambiato Baynes ha liberato 5.4 milioni di dollari di spazio salariale in vista della prossima stagione. Con questa mossa i Celtics hanno 25.8 milioni a disposizione, che possono diventare 34 complessivi rinunciando ai diritti su Terry Rozier, restricted free agent che andrà a caccia di un contratto più pesante nelle prossime settimane (anche lontano da Boston). Insomma, con Irving, Horford, Rozier e Morris pronti a partire, diventava fondamentale scegliere dei giocatori dal sicuro impatto – soprattutto in attacco. La scelta alla fine è caduta alla n°14 su Romeo Langford, che sognava di finire un po’ più su pur di restare nel suo Indiana con i Pacers (che sceglievano alla 18) e che invece vestirà una maglia pesante come quella dei Celtics: “Penso di essere un giocatore versatile, uno di quelli che possono ricoprire diverse posizioni. Posso fare tante cose utili, in base alle necessità della squadra”. Uno dei pochi realizzatori puri presenti al Draft, di quelli in grado di crearsi da solo il tiro, nonostante le percentuali nell’ultima stagione non gli abbiano sorriso a causa di un infortunio al pollice che si è portato dietro per mesi. Con la n°22 invece a Boston è arrivato Grant Williams – un professore, d’estrazione familiare e di fatto sul parquet. Campione nazionale di scacchi, la madre è ingegnere alla NASA e lui si è laureato in tre anni perché sapeva che quest’anno ci sarebbero state buone opportunità di essere selezionato al Draft: “Se dovessi restare al college ancora un’altra stagione, mi prendo un master”, aveva dichiarato nei mesi scorsi. Adesso per sua fortuna gli toccherà studiare alla corte di Brad Stevens, in attesa di capire quale roster i Celtics riusciranno a costruire.