È il torneo estivo più famoso d'America e si disputa, da sempre, nella sua Los Angeles, attirando tanti campioni NBA. Dopo aver perso diverse volte in finale, "Swaggy P" e i suoi MHP (Most Hated Players) vincono l'edizione 2019 e l'ex campione NBA non nasconde la sua gioia
Il suo messaggio su Twitter dice già tutto: “Sapete che ci ho provato fino alla morte per gli ultimi 12 anni LOL … questa vittoria significa molto, è una vittoria per la città di Los Angeles … la miglior lega estiva … ora ho vinto un titolo NBA e un titolo della Drew League, nessuno può più dirmi nulla… MHP, MOSTHATEDGANG”. Nick Young può essere uscito dai radar NBA – dopo aver vinto l’anello con i Golden State Warriors nel 2018 – ma di certo non ha smesso di divertirsi sul parquet. Alla Drew League poi – la lega estiva più famosa d’America, nella sua Los Angeles – “Swaggy P” non ha davvero mai smesso di giocare, fin da quando era ragazzino, insieme ai vari DeMar DeRozan, James Harden, Baron Davis e tutti quei campioni che chiamano L.A. casa e che, pur diventati superstar di fama mondiale, non hanno mai smesso di tornare a giocare “nel quartiere” dove sono cresciuti, per tenere viva la fama di un torneo estivo ormai conosciuto su scala mondiale. Nel weekend l’edizione 2019 della Drew League ha visto la sua apoteosi finale, con la gara di finale tra i Most Hated Players (MHP) di Nick Young (varie apparizioni in finale ma mai vincenti) e i Problems, già campioni tre volte in passato e che per tutto il torneo hanno avuto in Garrett Nevels (college alle Hawaii, oggi nella ACB spagnola) la loro punta di diamante. Questa volta il risultato finale (98-88) ha dato ragione a Nick Young e compagni (Victor Rudd, DJ Shelton, Askia Booker) anche se l’MVP della partita finale – grazie a una prestazione da 33 punti, 10 rimbalzi e 5 recuperi) – non è stato l’ex giocatore di Wizards, Clippers, Sixers, Lakers, Warriors e Nuggets bensì un giocatore come lui proveniente da USC, Elijah Stewart, attualmente in G Leauge con gli Stockton Kings e un caffè preso con gli Indiana Pacers al training camp 2018. “Sbagli ogni tiro che non ti prendi – si legge sulla sua bio Twitter, una filosofia che spiega molto della sua amicizia con Nick Young – ma se ti prendi tutti i tiri e li sbagli, allora la prima parte di questo motto non è per te”. Come ogni anno la Drew League ha attratto diversi giocatori NBA, come Montrezl Harrell a Brandon Jennings (espulso durante una gara di playoff), più altri figuranti con breve apparizioni nella lega (Casper Ware, visto anche in Italia) e Marcus Williams: magari meno grandi nomi rispetto a qualche edizione del passato, ma un livello sempre alto e soprattutto un prestigio immutato, quello che porta uno come Nick Young a paragonare la soddisfazione di un anello NBA con il suo primo titolo di campione “at the Drew”.